Fulmine, qual è l’energia che viene rilasciata? Facciamo i conti ricordando che si tratta di un fenomeno naturale che può essere molto pericoloso
Spesso ne vediamo alcuni nei video che girano sui social, con scene che sono anche abbastanza spaventose, ma non ne mancano nei film e ovviamente nella realtà. Parliamo dei fulmini, fenomeni naturali spettacolari ma anche molto pericolosi, per la nostra salute e per i danni che può provocare, alla natura ma anche alle costruzioni.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che si tratta sempre di una scarica elettrica che avviene nell’atmosfera. In ogni fulmine c’è, infatti, un’alta intensità di corrente che si genera dalle nuvole, soprattutto quelle che scatenano poi dei temporali. Non è un’esclusività, certo perché i fulmini si creano anche con le eruzioni vulcaniche o con le tempeste di sabbia, ma vi siete mai chiesti quanta energia rilascia nello specifico un solo fulmine? Vediamo nel dettaglio i numeri.
Fulmine, quanta energia viene rilasciata? I numeri
I fulmini sono pericolosissimi per l’uomo. Non dobbiamo dimenticare che ognuno di noi potrebbe essere colpito in modo indiretto dalla scarica di ritorno dal terreno, ma anche in maniera diretta che può provocare addirittura la morte. La corrente sprigionata dal fulmine può colpire il cuore, provocando un arresto cardiaco, ma anche i polmoni ed il cervello con ferite molto gravi.
Ma perché avviene tutto questo e qual è l’energia che può rilasciare un fulmine? La potenza nel massimo picco è 500 mila Megawatt per una durata di circa 30 secondi. L’energia rilasciata in questo frangente è di 4mila wattora, ovvero quella che serve per innescare il funzionamento di una lampadina da 100 watt tenendola accesa per ben 40 ore. Le immagini del seguente video che circolano sui social, in cui una casa va completamente a fuoco, rendono bene l’idea di quello che un fulmine è in grado di fare.
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È evidente, dunque che tutta questa energia potrebbe essere immagazzinata ed utilizzata nella vita di tutti i giorni, un’altra forma di energia green. Il problema è il come: sarebbe necessario costruire una rete attraverso la quale l’energia viene catturata e poi resa disponibile per essere utilizzata, calcolando che la potenza dei fulmini non è mai la stessa e che la distribuzione di questi fenomeni non è mai uguale, ad eccezione di alcune zone come il cosiddetto “corridoio dei fulmini” in Florida che sono ad altissima frequenza.