Una malattia che colpisce moltissime piante: avete mai sentito parlare della “bolla del pesco”? Scopriamo di cosa si tratta e come curarla
La primavera è il periodo dell’anno più atteso da tutti, ma ad attendere questa stagione, in modo particolare, sono sicuramente gli amanti del giardinaggio e delle piante. Le creature tanto amante in questo momento dell’anno sbocciano dando vita a fiori meravigliosi e dai colori unici, profumi inebrianti, ad ogni specie la sua fragranza, caratteristica ed unica. Le piante sono determinanti per la nostra esistenza e per il benessere del nostro ecosistema. Le piante sono considerate il polmone della nostra Terra, in grado di farci quindi respirare e generare ossigeno buono, indispensabile per la nostra esistenza. Una parte davvero importante del ciclo naturale della terra.
Come ben sappiamo, comunque, importante è prendersi cura delle piante ed è importante che queste procedure vengano effettuate nel migliore dei modi, per il benessere della pianta stessa. Occorre che il terreno sia ben adatto al tipo di coltivazione, il posizionamento è altrettanto importante in quanto deve tener conto delle necessità della pianta: se necessita di più o meno luce. Anche l’irrigazione è fondamentale, ed anche questa pratica varia a seconda del tipo di pianta. In linea generale, però, a tal proposito possiamo dire che i ristagni possono essere dannosi per la maggior parte delle piante, in quanto tendono a far marcire, prima di tutto le radici, creando poi malessere e danni all’intera pianta.
L’infezione da fungo molto diffusa: la bolla del pesco
Un altra importante pratica è, senza dubbio quella della potatura: anche in questo caso occorre fare una precisazione. Per alcune piante, la potatura ha un carattere esclusivamente “ornamentale”, viene applicata alla pianta per renderla più bella, proprio come succede ad una donna quando va da parrucchiere, per intenderci. In altri casi, invece, la potatura è estremamente necessaria, in quanto permette di sfoltire rami e foglie per permettere alla pianta di respirare in modo adeguato. I rami e le foglie secche vanno altrettanto rimossi, con cautela: il consiglio è sempre quello di utilizzare forbici ben disinfettate. Questo per evitare danni ai rami ed alla chioma, che potrebbero rischiare brutte infezioni, difficili da guarire e da gestire. Come avrete capito questo riguarda in modo particolare la pianta di pesco.
L’attacco dei parassiti è da considerare sempre con attenzione. Molti di essi, infatti, sono talmente piccoli ed invisibili, che riescono bene a mimetizzarsi ed a confondersi tra le foglie. Il rischio è quello di accorgersi troppo tardi dell’infestazione, quando la pianta è già indebolita ed a quel punto, purtroppo ci resta ben poco da fare. Tra le malattie della pianta, una delle più frequenti e note è quella, comunemente chiamata, “la bolla del pesco”. In questo caso si tratta di un fungo, che colpisce le foglie rendendole deformi e bollose. Da qui, come si può ben immaginare, il nome. Tale malattia fungina è causata dall’ascomicete Taphrina Deformans, che colpisce, in modo particolarmente visibile le foglie, che appunto cambiano la loro forma naturale per assumere una forma non ben definita, come dovrebbe essere nel caso della pianta in salute.
Indicazioni utili per agire tempestivamente sull’infezione del pesco
Ma scopriamo immediatamente, più nel dettaglio, in che cosa consiste questa malattia della bolla del pesco ed in che modo è possibile curarla e trattarla. Questo tipo di infezione, occorre sottolineare, come abbiamo già detto, colpisce soprattutto le piante di pesco. A determinare l’intensità di queste infezioni, anno dopo anno, stagione dopo stagione, sono sicuramente le condizioni climatiche. Nonostante possano essere effettuati trattamenti preventivi, in caso di abbondanti piogge, verrebbero lavati via, rendendo vano il lavoro e la pianta nuovamente predisposta a tali infezioni. Per questo motivo è importante effettuare trattamenti di prevenzione già dal periodo autunnale. E’ vivamente sconsigliato l’utilizzo di prodotti su foglie, rami e boccioli nuovi, in quanto potrebbero rischiare di bruciarsi.
Ed anche in questo caso, la pianta, inevitabilmente, subirebbe un danno non indifferente. Il prodotto migliore, utilizzato tra le altre cose nell’agricoltura biologica, è il rame. La caratteristica dei prodotti ramacei è che hanno sicuramente un tasso di tossicità assai basso ed hanno un vastissimo spettro di azione. Sono quindi in grado di curare efficacemente, diverse tipologie di problemi, oltre a quello delle infezioni da funghi. Se vi trovate di fronte a foglie con forme strane e bollose, è importante agire tempestivamente ed allontanarle dalla pianta, in modo da evitare che l’infezione si estenda a tutta la pianta. Esistono, inoltre, alcuni elementi che contribuiscono ad evitare l’infezione, come ad esempio il potassio, l’acqua e l’azoto.
Molto utili per la formazione delle foglie che saranno molto più forti e resistenti, la lignificazione, inoltre, rallentata. Inoltre, il potassio, con l’aiuto del fosforo induriscono visibilmente le foglie rendendole meno predisposte agli attacchi dei parassiti e delle infezioni. Si consiglia sempre di utilizzare i prodotti, specialmente se chimici, seguendo scrupolosamente le indicazioni, in quanto non solo potreste non contribuire al benessere della pianta, ma potreste danneggiare le vostre condizioni di salute ed anche di tutta la vegetazione circostante: si raccomanda, dunque, la massima attenzione!