Scattano le sanzioni, in alcuni casi anche molto salate, se si prendere la tintarella in giardino o in terrazzo: a cosa fare attenzione.
Tantissimi cittadini, impossibilitati a partire e a godersi una bella e lunga vacanza, ripiegano prendendo il sole in terrazzo, in balcone oppure in giardino. Ora che il caldo sta per arrivare, in tanti si sono attrezzati per prendere la tintarella direttamente in casa, cercando di mantenerla a lungo e preparandosi per i giorni di ferie, di solito tra i mesi di luglio e di agosto.
Tuttavia, in certi casi, questa scelta si potrebbe rivelare controproducente, almeno in termini economici. Stando al Codice Civile, infatti, abbronzarsi in terrazzo o in giardino è consentito solo se si rispettano alcune condizioni. In questo caso vige la regola del “decoro pubblico”, anche in uno spazio privato come nel caso della propria abitazione.
Quando si rischiano le sanzioni per la tintarella in giardino o in terrazzo
Se diamo uno sguardo alla normativa di riferimento che regola la legge sul decoro pubblico, possiamo scoprire alcune regole vigenti all’interno di condomini e strutture residenziali. Se si prende il sole nelle aree comuni della propria palazzina, infatti, si potrebbe rischiare una bella multa. Un comportamento del genere è perseguibile civilmente.
La norma di riferimento è l’articolo 726 del Codice Penale, il quale vieta a tutti i cittadini di mostrarsi seminudi in luoghi pubblici o esposti al pubblico. Dunque, non ci si può mostrare in pubblico in costume da bagno, se non in aree idonee, come appunto le piscine o in spiaggia. Questo comportamento, che infrange il decoro pubblico, può valere una multa da 5 mila e 10 mila euro.
Come evitare le multe attraverso tre parametri
Insomma, bisogna stare attenti anche quando si prende una semplice tintarella. Tuttavia, è possibile evitare ogni rischio in base a tre parametri. Il primo, quando l’intero condominio nel quale si abita non applica questa legge sul decoro. Il secondo, facendo richiesta di permesso agli altri condomini, quindi applicando un accordo bonario tra vicini di casa.
Il terzo parametro è quello di prendere il sole facendo in modo che nessuno dei condomini possa sbirciare, quindi attrezzandosi con strutture (che possono essere siepi, piante, tende, ringhiere) che impediscano concretamente agli altri di guardare in modo indiscreto. In ogni caso, il Codice Civile sprona tutti i cittadini a non vedere la propria casa come un luogo dove poter fare qualsiasi cosa.
Occorre sempre rispettare chi si ha accanto e mantenere una pubblica decenza. Le stesse regole si possono applicare nelle abitazioni private, aventi un giardino che dà sulla strada pubblica, o che è circondato da palazzi. Anche in questo caso, si rischiano delle multe. Insomma, prendere il sole va bene, ma bisogna stare attenti a rispettare le leggi. E mi raccomando, occhio ai possibili rischi dei raggi solari.