Inquinamento idrico: sappiamo di cosa si tratta e come prevenirlo? E’ importante conoscere quali siano le conseguenze di tale fenomeno
Sono ormai quarant’anni (almeno) che sentiamo parlare, in maniera sempre più assidua e preoccupata, di inquinamento. Agli inizi degli anni ’90, nelle scuole primarie, tra la geografia e l’educazione civica, era immancabile la tematica che riguardava l’inquinamento. Il buco nell’ozono, le acque inquinate dagli scarichi delle fabbriche, insomma già da allora si prevedeva un futuro tutt’altro che roseo. Io ero solo una bambina che frequentava le scuole elementari e tutti questi discorsi, così grandi ed anche così approssimativi, mi sembravano lontani anni luce. Dopo trent’anni ed oltre, la situazione è forse peggiore di quanto si potesse prevedere. La distruzione dell’ecosistema, anno dopo anno, è diventata sempre più tangibile ed oramai non possiamo certo parlare più di ipotesi lontane da noi.
La tematica dell’inquinamento si espande in lungo ed in largo su tutto il mondo ed oltre, in quanto riguarda anche l’atmosfera. Cielo, terra e mare. Senza esclusione degli abitanti di questi luoghi. Sappiamo che oggi, purtroppo, sono moltissime le specie in via di estinzione, sia per quanto riguarda la flora, sia per quanto riguarda la fauna, marina e non. I dati registrati dagli esperti non lasciano più tempo alla riflessione: è arrivato il momento di agire. Prima di parlare dell’argomento centrale di questo articolo, ossia l’inquinamento idrico, è opportuno fare un quadro generale su questo gravissimo fenomeno, che ci riguarda molto da vicino. Vi siete mai chiesti che cos’è l’inquinamento? Di che cosa si tratta, insomma, come si origina?
L’inquinamento è, in parole molto semplici, l’alterazione di quelli che sono gli equilibri naturali e ambientali. Tali alterazioni causano, ovviamente uno squilibrio che può essere temporaneo ma anche permanente, comportando all’ambiente ed alla natura danni molto gravi. Quelli che conosciamo come i “cicli naturali” subiscono delle modifiche, tutt’altro che positive. Proviamo a pensare ad esempio alle stagioni: è da ormai molto tempo che passiamo dall’inverno all’estate senza vivere più quelle stagioni intermedie come la primavera e l’autunno, che erano così piacevoli, in quanto caratterizzate da temperature miti e che inoltre ci preparavano al caldo oppure al freddo.
Questa modifica in termini ambientali, non l’abbiamo subita solo noi esseri umani, ma, in maniera molto più grave e decisiva, anche la natura è stata coinvolta da tale fenomeno. Le fioriture delle piante, sempre più spesso, avvengono prima del periodo “naturale”, perché magari le temperature sono molto basse rispetto alla media stagionale. Cosa comporta questo? Frutta e verdura, quando ancora sono in fase di crescita, vengono bruciate dalle improvvise piogge incessanti e dai freddi improvvisi. Risultato? Non ci sono abbastanza produzioni per quel che riguarda l’agricoltura e di conseguenza, anche l’allevamento del bestiame, che si nutre di quelle cose, subisce un forte e drastico stop.
In realtà il fenomeno dell’inquinamento è strettamente legato, come una catena, ai tanti aspetti dell’ecosistema. Acqua, suolo ed aria sono strettamente legati e l’uno è indispensabile per l’altro. Il loro equilibrio è necessario alla vita. Alla produzione. Alla crescita ed anche al benessere. L’inquinamento idrico, come ben sappiamo e come si può facilmente immaginare, è quello che riguarda l’acqua, le falde acquifere. L’inquinamento idrico è senza alcun dubbio tra le più gravi forme di questo fenomeno. L’acqua è un bene indispensabile, come abbiamo detto molte volte, senza acqua non si può parlare, in alcun modo di vita. Questo vale per noi esseri umani, per gli animali ed anche per la vegetazione.
L’acqua presente sul nostro pianeta è certamente influenzata dalle piogge, dai venti, dalla situazione climatica in generale. L’acqua che noi utilizziamo, sia per irrigare i campi, per allevare il bestiame ed anche per eseguire le nostre pratiche quotidiane ha messo in ginocchio quelle che sono le nostre risorse idriche. Per troppo tempo abbiamo sprecato litri e litri di acqua, senza capire quanto grave potesse essere. Abbiamo sottoposto la nostra terra e le sue risorse ad un vero e proprio calvario. senza tregua e senza via d’uscita. Tutta l’acqua che abbiamo consumato e sprecato ha modificato inevitabilmente i corsi d’acqua ed anche le falde acquifere. tutto in maniera più che negativa: non è una ripetizione, ma è bene sottolinearlo il più possibile.
L’inquinamento idrico interessa in primo luogo la qualità dell’acqua che noi abbiamo a disposizione. Parliamo di inquinamento idrico quando l’acqua subisce delle forte contaminazioni da parte di sostanze nocive e tossiche e rifiuti di natura biologica. Le cause dell’inquinamento delle acque, come quelle marine o fluviali, possono essere molteplici, sicuramente quella più significativa riguarda gli scarichi da parte delle industrie, dalle attività agricole ma anche dalle abitudini quotidiane di ognuno di noi. E’ sbagliato pensare che il fenomeno dell’inquinamento in generale e nello specifico di quello idrico, la causa sia solo da ricercare nelle grosse aziende. anche noi viviamo questa Terra ed utilizziamo l’acqua ed anche noi contribuiamo a questo inquinamento.
A lungo termine, questa grossa quantità di “scarichi“, si traduce in quello che conosciamo come il fenomeno che causa l’acidità delle piogge. Si tratta di un meccanismo che possiamo, in maniera semplice, definire ciclico: gli scarichi inquinano le acque, che nel processo di evaporazione, che causa le piogge, ne determina un alto tasso di acidità che ricade sulla Terra. Questo è un problema molto serio e dannoso non solo per il nostro ecosistema ma anche, come abbiamo detto più volte, per la nostra stessa salute. Tra le conseguenze dell’inquinamento delle acque possiamo, quindi, includere, i cambiamenti climatici, di cui oggi sentiamo parlare moltissimo.
Questi fenomeni stanno rivoluzionando il nostro pianeta sicuramente in maniera negativa, ricadendo irrimediabilmente su tutti i settori che contribuiscono alla nostra esistenza. L’agricoltura e l’allevamento ne sono contaminati, l’acqua che beviamo e che è così necessaria per la nostra vita, tutto questo si traduce anche nell’insorgenza, sempre più frequente, di forme parassitarie, malattie infettive ma anche quelle malattie che colpiscono il sistema nervoso, quello cardiovascolare e quello endocrino, con tutto ciò che ne consegue. Purtroppo. Ed il numero dei malati, continua a salire senza sosta, colpendo ogni fascia di età, tutto continua ad essere terrificante. Come possiamo non rendercene conto?
In che modo quello che ci accade intorno può lasciarci così indifferenti? Ciò che è importante sapere, non per retorica, è che il cambiamento è possibile e deve partire da ognuno di noi. Effettuare un controllo periodico sulle acque rappresenta un processo ancora troppo dispendioso in termini economici, dunque ciò che possiamo fare è conoscere quali sono i prodotti nocivi che possono generare inquinamento idrico ed evitarne il consumo o quantomeno limitarlo significativamente. Il nostro pianeta non è più in grado di “sopportare” tutti gli abusi e le angherie che si sono perpetuate nel tempo e ciò che abbiamo il dovere di fare è limitare i danni già arrecati e non provocarne degli altri. Per il pianeta, per noi stessi e la nostra salute e per le generazioni che verranno.