Un dipinto di metà 800 mostra una ragazza che passeggia in un bosco e che sembra stringere tra le mani un cellulare: il mistero.
C’è un quadro, dipinto nel 1860, che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di tantissimi utenti, e che ogni tanto ricompare sui social. Si tratta del bellissimo dipinto Die Erwartete del pittore Ferdinand Georg Waldmüller, che ritrae una giovane donna, probabilmente una contadina, che passeggia nella natura, sguardo fisso verso il basso e mani incrociate, mentre uno spasimante l’attende dietro una siepe, con un mazzo di fiori. Tra le dita, la ragazza stringe un oggetto misterioso.
Sul web si sono scatenate subito diverse teorie. C’è chi afferma che la ragazza provenga dal futuro, e chi, invece, ha cercato di fornire una spiegazione plausibile. Ma l’oggetto che la ragazza stringe tra le mani, di cosa si tratta? I critici d’arte forniscono la spiegazione, mettendo a tacere tutte le teorie fantascientifiche riguardanti l’oggetto misterioso.
Il mistero del dipinto dell’ 800 della ragazza con il cellulare in mano: la spiegazione
A seguito delle numerose teorie fantascientifiche, alcune davvero stravaganti, diversi critici d’arte si sono sentiti in dovere di fornire una spiegazione concreta. La ragazza del dipinto, infatti, sembrerebbe stringere non un telefonino, bensì un comune libricino di preghiere. Oppure, secondo altri, si tratterebbe di una piccola Bibbia.
La Bibbia di piccole dimensioni, infatti, era la versione più diffusa nell’epoca, perché comoda da portare con sé e da consultare in ogni momento. Era il formato tascabile di metà 800, e quasi ogni famiglia ne possedeva una. Era grande quanto il palmo di una mano. Dunque, non si tratta di una viaggiatrice del tempo, ma di una semplice contadina devota.
Ma di quadri bizzarri, che celano misteri simili, ce ne sono tantissimi nel mondo. Ad esempio, c’è un dipinto del 1937, dell’artista italiano Umberto Romano e intitolato Mr. Pynchon and the Settling of Springfield, che rappresenta l’arrivo dei colori europei nelle Americhe. Mentre i coloni parlano tra loro, mostrano agli indigeni le loro mercanzie.
Gli oggetti europei sembrano, agli occhi dei pellerossa, delle cose futuristiche. Ad esempio, sulla parte parte bassa del dipinto, a destra, c’è un indiano che stringe in mano un oggetto e lo fisso sbalordito. L’oggetto in questione sembrerebbe uno smartphone. In realtà, secondo gli esperti, si tratterebbe di uno specchietto.
La cosa interessante di queste teorie sui viaggi nel tempo è l’influenza della nostra cultura e della società in cui viviamo, nel contesto storico di un’opera. All’epoca, ogni persona del mondo avrebbe capito immediatamente che la ragazza del dipinto di Waldüller stringeva un libretto di preghiere, oggi, invece, tutti noi vediamo un telefonino, perché siamo influenzati dal contesto odierno.