Fiori di elleboro, usati anche per l’incoronazione di re Carlo III: qual è il loro significato?

Per la sua incoronazione, sono stati usati i fiori di elleboro, li ha voluti in chiesa lo stesso Re Carlo, per un significato profondo.

Re Carlo d’Inghilterra (foto dal web) – Orizzontenergia.it

All’incoronazione di qualche giorno, il Re Carlo III ha chiesto di allestire la chiesa con un allestimento floreale particolare, inondando gli ambienti con i fiori di elleboro. Per quale motivo? Per rendere omaggio sia a sua moglie Camilla, sia a sua madre Elisabetta. I fiori di elleboro contengono un significato profondo e simbolico per il nuovo sovrano.

Da sempre attento all’ambiente, Re Carlo ha scelto un allestimento privo di fiori finti e di plastiche generali, optando per una decorazione floreale sostenibile e molto ricca, dall’alto valore simbolico. I fioristi incaricati, infatti, hanno decorato l’abbazia con oltre 120 varietà di fiori, donati il giorno dopo al Floral Angles, un ente di beneficenza che sfrutta questi fiori per creare composizioni per case di cura, ospedali e ospizi.

Il significato simbolico dei fiori di elleboro durante l’incoronazione di Carlo

Pianta di elleboro colore viola (Canva) – Orizzontenergia.it

La scelta floreale del Re ha un grande valore affettivo. In particolare, l’elleboro ricorda gli amati genitori, ma anche l’amata Camilla. Nel linguaggio dei fiori, l’elleboro ha il significato di amore, di pace, di legame con Dio, di liberazione dalle sofferenze. Ma non solo, perché un mazzetto di elleboro, lo stesso Carlo lo portava nel 2005, durante il matrimonio con la stessa Camilla.

La stessa Camilla, oggi Regina, ha voluto includere l’elleboro nel bouquet nuziale, insieme al mughetto, il fiore preferito dalla scomparsa Regina Elisabetta. L’elleboro, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, è una pianta di origine asiatica. Il nome greco, letteralmente significa “far morire di nutrimento”, indica la velenosità della pianta.

Elleboro di colore bianco (Canva) – Orizzontenergia.it

Questa bellissima e candida pianta, infatti, contiene tossine in ogni singola parte. Le fioriture iniziano a fine dicembre, con l’arrivo dell’inverno, e si protraggono fino a metà marzo. I fiori sono abbastanza grandi, tanto da raggiungere gli 8 centimetri di larghezza, e possono essere di vari colori, tra cui bianco, rosso, rosa, oppure sfumati.

L’elleboro è ammirato sin dall’antichità, nell’antica Grecia e a Roma si utilizzava, sotto forma di decotto, per alleviare i sintomi di stress e di ira, e per combattere la follia. Nonostante la tossicità della pianta, gli antichi ne facevano ampio utilizzo. Era considerato un rimedio per la pazzia, oggi invece ne è vietato l’utilizzo per scopi medici, essendo molto velenoso.

Secondo la tradizione contadina, si impiegava l’elleboro nei campi, come funzione profetica. Inoltre, si tratta di un fiore legato alla tradizione Cristiana, tanto che una leggenda parla di un fiore ricavato da un fiocco di neve, donato da un angelo a una contadina durante l’inverno. In Inghilterra è considerato il fiore invernale per eccellenza, da regalare a Natale.

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