Alla scoperta delle erbe officinali, come distinguere quelle velenose

Alcune piante offrono rimedi efficaci ai malanni, altre simili sono tossiche. Impariamo come fare a riconoscerle.

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Erbe officinali curative da Pixabay, sito OrizzontEnergia

Da sempre l’uomo ha imparato a riconoscere le proprietà terapeutiche delle piante che la natura metteva a disposizione, e ad utilizzarle per curarsi.

Le erbe officinali sono ancora molto diffuse in natura, ed estremamente valide. Spesso, però, sono simili a piante tossiche per l’uomo. Imparare a riconoscerle e ad utilizzarle può rivelarsi molto importante.

Il ricino tra benefici e veleno

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Primo piano di pianta curativa da Pixabay, sito OrizzontEnergia

È molto facile confondere una pianta officinale con una pianta tossica e velenosa. In alcuni casi, difatti, la differenza estetica è impercettibile, ma gli effetti possono rivelarsi fatali per l’uomo. Per questo, è importante raccogliere solo le piante e le erbe che riconosciamo al 100%.

La mandragora, ad esempio, è una pianta tossica confondibile con lo spinacio o la bietola. O anche il colchico d’autunno, quasi identico per forma e colore dei fiori allo zafferano.

A volte, in fasi diverse del ciclo vegetativo una pianta officinale può essere simile ad una pianta velenosa. Spesso è proprio l’attenta osservazione dei dettagli della forma delle foglie, o della sfumatura dei petali dei fiori, o ancora l’odore – come nel caso dell’aglio orsino – a darci la risposta.

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Bocciolo di pianta officinale da Pixabay, sito OrizzontEnergia

In alcuni casi, una pianta velenosa può comunque offrire proprietà benefiche. L’importante è conoscere quale parte della pianta è utile al nostro scopo. Dalla pianta di ricino, ad esempio, si ricava il celebre olio, utilissimo per molti malanni. Se però ne mangiamo i semi, rischiamo la morte a causa del loro altissimo grado di velenosità.

Conoscere le piante e soprattutto le diverse proprietà delle parti delle piante è fondamentale se decidiamo di curarci attraverso di essere. Quando ci sono dubbi, è fondamentale chiedere ad erboristi e farmacisti e non fare di testa propria.

Il benessere che sanno dare piante come la camomilla, la salvia, la lavanda è risaputo. Eppure, potrà sorprendere, ma una delle piante da campo erroneamente più evitate per antonomasia, l’ortica, è in realtà una delle più ricche di proprietà benefiche.

 

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