Un video di TikTok, girato in un parco acquatico durante l’esibizione di un’orca, fa il giro del web: l’animale si rivolta contro l’addestratore.
Le immagini mostrate da un utente all’interno di un parco acquatico fanno il giro del web. Nel reel di TikTok, un’orca, durante uno spettacolo, si ribella al suo addestratore e inizia a caricarlo. Fortunatamente, l’uomo, preso alla sprovvista, nonostante lo sballottamento continuo in acqua, riesce a uscire dalla piscina e a mettersi in salvo. Intanto, colleghi e pubblico restano sbalorditi.
Non è la prima volta che un animale che vive all’interno di un parco acquatico adotta atteggiamenti del genere. Tante volte, infatti, gli animali si sono ribellati ai loro addestratori, terrorizzando il pubblico. È successo nei circhi e ed è accaduto nei parchi acquatici, dove gli animali possono diventare anche più aggressivi. Questa situazione fa riflettere sullo stress che questi animali provano, e sul loro desiderio di libertà.
Orca si ribella al suo addestratore durante un’esibizione in pubblico
Se si guarda in rete, esistono decine e decine di video nei quali un animale addestrato per divertire il pubblico, ha una reazione improvvisa e scatena il panico. Leoni e tigri nei circhi, elefanti, coccodrilli, persino animali docili come i delfini. Ora è accaduto a un’orca, animale intelligentissimo, la quale, a metà del suo spettacolo, ha deciso di caricare il proprio addestratore, schiacciandolo col proprio peso.
Ciò testimonia il forte stress che soffoca questi poveri animali, costretti a lunghi e duri allenamenti per divertire il pubblico pagante. Animali che, anche se spesso sono tenuti in ottime condizioni, sono del tutto snaturati, privati del loro istinto selvaggio, e tenuti in spazi limitati, senza la possibilità di muoversi, di migrare, di essere liberi. Basti pensare che, soltanto nei circhi europei, si registrano circa 600 animali sfruttati e oltre 300 incidenti nell’ultimo ventennio.
Il video TikTok dell’orca ribelle
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In Italia, negli ultimi anni ci sono stati diversi episodi drammatici, come l’elefante fuggito dal circo, a Santa Maria del Cedro, in Calabria, e ritrovato in mare, a fare il bagno. Oppure, la giraffa Aleksandre, che nel 2012 era scappata dal circo Martini a Imola. Dopo una fuga durata quattro ore, la giraffa era stata addormentata e catturata, ma il mix di spavento, terrore, stress e narcotico le avevano causato un arresto cardiaco, uccidendola sul momento.
Tra gli altri episodi clamorosi, sempre accaduti in Italia, troviamo quello di qualche anno fa, al circo Orfei, dove, in uno spettacolo a Cosenza, una tigre si era ribellata al domatore, ferendo lui e uccidendo un suo collaboratore. Oppure la tigre di Torino, riuscita a fuggire dalla rete di protezione, scatenando il panico tra la folla.
Tra le immagini terribili che non si dovrebbero mai vedere, ecco che vanno a sommarsi queste qui, girate in un parco acquatico, forse negli Stati Uniti. Sarebbe ora di finirla con queste attrazioni e lasciare in pace gli animali, nel loro ambiente naturale. È una questione di rispetto per il benessere degli animali, di rispetto per la natura e per il pianeta, ed è anche una questione di rispetto per noi stessi. Proprio come insegna Orwell ne “La fattoria degli animali“.