Costruire un pozzo privato nel giardino di casa è un’opzione da prendere in considerazione, ma cosa dice la legge a riguardo?
Pozzo in cemento (Canva) – Orizzontenergia.it
Costruire un pozzo privato, nel giardino di casa, potrebbe comportare diversi benefici. Si tratta, infatti, di una soluzione ottimale per risolvere il problema delle irrigazioni. Un pozzo privato è utile nell’ambiente domestico, in particolare se si possiede un orto o un giardino ampio e con tante piante, ma non solo. Un pozzo privato, quindi scavato all’interno della proprietà, è un’alternativa da prendere in considerazione.
In particolare, è utile se il Comune di appartenenza, specie nei mesi caldi e per far fronte alle emergenze climatiche, decide di ridurre o di vietare l’uso dell’acqua di un acquedotto, se non per scopi di igiene e di alimentazione. Tuttavia, prima di agire, è bene sapere come muoversi e informarsi su cosa dice la legge a tal proposito.
Cosa dice la legge in merito alla costruzione di un pozzo privato nel proprio giardino
Un pozzo in giardino chiuso con botola (Canva) – Orizzontenergia.it
Avere un pozzo personale è un’ottima fonte di approvvigionamento idrico, ma prima di effettuare un qualsiasi lavoro, bisogna sapere cosa dice le legge, per non incorrere in violazioni, che in alcuni casi possono essere anche pesanti. Le acque sotterranee sono di proprietà dello Stato, per questo motivo, occorre seguire le normative a livello nazionale o regionale. Tuttavia, un proprietario, ha la possibilità di estrarre acqua dal terreno, ma attenendosi a tutte le regole vigenti.
Dunque, un pozzo privato si può costruire, ma soltanto per uso familiare, e va bene per irrigare un piccolo orto, il giardino, e per fornire acqua ai bagni, quindi al lavandino e alla doccia. Non si paga alcun canone. Chiunque può costruire in tranquillità il proprio pozzo personale. Prima di iniziare i lavori, però, bisogna richiedere l’autorizzazioneper l’esecuzione dei lavori.
Pozzo domestico: si può costruire facilmente
Pozzo un muratura (Canva) – Orizzontenergia.it
Occorre inviare la comunicazione al proprio Comune, con tanto di planimetria e di relazione tecnica. Il Comune fornirà le corrette informazioni, riguardanti i vincoli idrogeologici, le distanze e le misure del pozzo. Le tempistiche per ricevere l’autorizzazione vanno dai 30 ai 60 giorni. Dopo un paio di mesi, si può procedere con i lavori. Una volta che il pozzo domestico viene realizzato, occorre comunicare la fine dei lavori all’Ente competente. Ogni anno si devono fornire i report sul volume di acqua estratto.
È importante conoscere bene il territorio e le sue caratteristiche, in modo tale da portare a termine un progetto sicuro ed efficiente. I pozzi poco profondi sono più economici e veloci, ma la qualità delle acque è inferiore, perché il pozzo attinge da falde superficiali. I pozzi più profondi, invece, necessitano di costi maggiori, ma sono anche più efficienti e produttivi. Il progettista deve capire le esigenze del cliente, la natura del territorio e il tipo di costruzione da effettuare.
Dopo aver perforato il terreno, si passa all’installazione della pompa, dell’autoclave, del quadro elettrico, del contalitri e dei rubinetti. Il pozzo, per motivi di sicurezza, deve essere chiuso con una botola, o inserito all’interno di una casetta di legno. La manutenzione di un pozzo si limita al controllo periodico della pompa, per evitare che si bruci. Se il pozzo si intasa, si procede con uno spurgo ad aria compressa.