Condizioni che saranno sostituiti: la situazione è abbastanza delicata, in Italia si mobilitano le associazioni. Ecco cosa sta succedendo e perché
Con il cambiamento climatico, il condizionatore è diventato uno dei dispositivi che in casa non possono mancare, soprattutto in città e nelle zone di mare dove si registrano temperature sempre più alte in Italia. Proprio per dare un freno al surriscaldamento terrestre però l’Europa si sta mobilitando dando un’accelerata su alcune linee guida che permettono di ridurre la temperatura sulla terra e arrivare alla tanto agognata neutralità climatica.
Di mezzo ci vanno i condizionatori e tutta una serie di dispositivi come pompe di calore e caldaie a gas che sono i principali responsabili della produzione di F-gas, gli idrofluorocarburi, ovvero gas a effetto serra definiti “molto potenti” che influisco in negativo sul clima. Ecco perché quanto prima dovrebbero essere messi da parte a favore di alternative naturali di facile reperimento. Questo cosa significa? Che moltissimi dei condizionatori installati presto andranno sostituiti. Vediamo bene cosa bisognerà fare.
Sono circa l’80% dei condizionatori installati in Italia quelli che a breve dovranno essere sostituiti, 8 su 10 presenti negli edifici di famiglie, aziende e pubbliche amministrazioni. La stretta europea è chiara: gli F-gas saranno messi al bando secondo le linee guida del Green Deal e così i dispositivi che li producono dovranno scomparire.
È stato deciso, infatti, che per queste apparecchiature sia l’assistenza che la manutenzione sarà vietata già a partire dal 2024 e dunque in moltissimi dal prossimo anno si troveranno costretti a sostituire gli apparecchi installati. Il 30 marzo scorso c’è stato il via libera del Parlamento europeo alla decisione ma le trattative non sono state ancora chiuse e molti sono sul piede di guerra.
Tra questi c’è anche l’Italia con molte associazioni che rappresentano le aziende della catena del freddo che ricordano che sebbene il motivo sia assolutamente da sposare, sul livello pratico la questione è molto più difficile da realizzare. Poco tempo per formare nuovi addetti e per riconvertire tutto il sistema con i climatizzatori alimentati con refrigeranti naturali. Cosa ben diversa in Germania dove già da tempo si sperimentano queste soluzioni e sono state già pensate delle sovvenzioni per i nuovi dispositivi.