Cosa è la mosca dell’olivo e come liberarsene? Alcuni semplici accorgimenti per risolvere il problema una volta per tutte.
La Bactrocera oleae, più comunemente nota come “Mosca dell’olivo” è una specie di insetto dalla notevole capacità riproduttiva. Essa prospera in un clima tipicamente mediterraneo (tra i 20 °C e i 30 °C) e può arrivare a riprodursi fino a sei volte all’anno. Una volta superata la fase puberale, il suo principale sostentamento diventano proprio le olive e la sua azione è talmente devastante che spesso è necessario buttar via i frutti di tutto l’albero. Se la contaminazione è diffusa, infatti, diventa difficile riconoscere le olive cattive da quelle buone. Le olive di cui si nutre la mosca sviluppano spesso muffa e marciume ed il loro sapore diventa abbastanza aspro da rendere impossibile la consumazione.
Il modo più efficace e sostenibile per limitare l’azione della mosca dell’olivo è sicuramente quello di limitarne prima di tutto la riproduzione. Questo significa ridurre il numero di esemplari, così da poterne abbassare la capacità riproduttiva. Lo si può fare – per esempio – con trappole che emanino degli odori capaci di attirare le mosche. Si tratta di trappole a ferormoni, facilmente acquistabili nei negozi specializzati. Limitare al minimo il numero degli insetti in circolazione non risolverà interamente il problema, ma aiuterà a contenere la proliferazione.
Un secondo metodo prevede la promozione della biodiversità. Come tutti gli animali, infatti, anche le mosche hanno dei predatori che le cacciano. Per limitarne la diffusione è possibile inserire all’interno dell’ambiente dove crescono le olive degli animali insettivori come il fringuello, la capinera o delle semplici galline. Anche la coltivazione di alberi da frutto in prossimità del campo d’ulivi o tra gli ulivi stessi può essere d’aiuto. Tale azione, infatti, favorisce la proliferazione di insetti predatori della mosca dell’olivo, facilitandone di conseguenza il contenimento.
Un ulteriore accorgimento riguarda la prevenzione. Per avere delle piante sane (e di conseguenza delle olive buone) è necessario che esse sappiano “difendersi” da sole. Il modo migliore per permettere che ciò avvenga è mantenere l’olivo in salute, potandolo quando è necessario e mantenendo il suolo rigoglioso.
Si sconsiglia infine l’utilizzo di pesticidi ed altri disinfestanti contenenti sostanze chimiche inquinanti e dannose per la salute. Tali sostanze, infatti, arrivano sulle nostre tavole, impattando negativamente sulla nostra vita e sull’intera catena alimentare.