Frutti+veri+Vs+frutti+falsi%2C+come+si+distinguono
orizzontenergiait
/2023/05/18/frutti-veri-falsi-distinguono/amp/
Orto

Frutti veri Vs frutti falsi, come si distinguono

Questa nuova conoscenza stravolgerà quello in cui hai sempre creduto! Fin ora hai mangiato solo falsi frutti

Frutto vero ciliegie (Pexeles-Orizzontenergia.it)

Nel linguaggio comune il termine “frutto” è usato per designare i prodotti dolci e succosi delle piante, quei deliziosi tesori della natura che adornano i nostri alberi e arricchiscono le nostre tavole. Nel mondo della botanica, tuttavia, il concetto di “frutto” assume una definizione più specifica, e a volte sorprendente.

Un vero frutto in termini botanici è il risultato dell’ingrossamento dell’ovario di un fiore dopo la fecondazione, questo processo dà vita a una struttura finalizzata alla protezione e all’alimentazione del seme ma, in molte delle specie che comunemente chiamiamo frutta, la parte edibile coinvolge anche altri elementi della pianta, come il ricettacolo, la corolla, i sepali ed il calice, dando così vita a quello che tecnicamente viene definito “falso frutto”.

Le mele non sono frutti, ma i pomodori si! Esiste un segreto per distinguerli

Ananas Falso frutto (Foto Pixabay-Orizzonteenergia.it)

Difficile credere ai vostri occhi, ma forse tutto quello che sapevamo era sbagliato e la sorpresa vera e propria sta proprio nel fatto che questi falsi frutti sono molto più comuni di quanto potessimo immaginare. Prendiamo ad esempio la fragola, in cui la parte rossa, carnosa e appariscente che tanto amiamo, rappresenta in realtà il ricettacolo ingrossato di un’infiorescenza. I veri frutti in questo caso sono quei semini gialli che riempiono la superficie.

Ma non è la fragola l’esempio più sconvolgente riguardo i falsi frutti, ad esempio anche le mele, le pere e le nespole, nei quali la parte edibile è il ricettacolo fiorale ingrossato, sono definibili falsi frutti, mentre il vero frutto è solo il torsolo, proprio quella parte che di solito scartiamo!

Ancora più sorprendente è il caso dell‘ananas, in cui la polpa gialla, così gustosa, deriva dai sepali e non è quindi un vero frutto cosi come le more, piccoli gioielli neri così pieni di sapore che tuttavia sono formati da minuscole drupe fuse insieme, derivate dalla corolla e dal calice del fiore, mettendoci quindi, anche in questo caso, di fronte a un falso frutto.

More definito falso frutto (Foto Pexels-Orizzontenergia.it)

In questo caos inaspettato viene quindi da chiedersi i veri frutti dove li troviamo? Oltre alle solite ciliegie o alle pesche, passando per le albicocche, la verità è che molti di quelli che normalmente chiamiamo verdure o ortaggi sono in realtà veri frutti. I pomodori, le zucchine, i cetrioli, le melanzane, le zucche e i peperoni sono tutti veri frutti, perché contengono i semi e derivano dall’ovario del fiore.

Per l’ennesima volta siamo dunque davanti una verità assoluta, ovvero che nello strabiliante mondo in cui viviamo c’è sempre qualcosa da imparare, anche dietro quelle che abbiamo sempre creduto essere verità indiscusse. Ad ogni modo, vero o falso che sia, c’è una storia di evoluzione e di adattamento infinito anche in un piccolo frutto, a testimonianza della straordinarietà della natura che dovrebbe essere un ulteriore monito nel portarci verso il suo rispetto assoluto.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.