Inquinamento: anche il suolo è fortemente danneggiato. Di cosa si tratta, cosa comporta e come possiamo intervenire per prevenirlo?
Acqua, aria e terra: il nostro pianeta sta attraversando il periodo più brutto della storia causa dell’inquinamento. Ciò che sta accadendo è davvero drammatico ed anno dopo anno la situazione sembra peggiorare sempre di più. Abbiamo parlato dell’inquinamento come concetto generale, approfondendo poi parlando nello specifico dell’inquinamento delle acque e di quello atmosferico, che riguarda l’aria che respiriamo, delle cause e delle conseguenze. In questo articolo ci soffermeremo su ciò che riguarda il suolo. In realtà, occorre sottolineare, che non si può parlare di inquinamento dell’acqua o dell’atmosfera, come fenomeni a sé: sono, infatti, strettamente collegati tra loro. Mi spiego meglio. Le acque inquinate, inevitabilmente inquineranno, con il passar del tempo anche il suolo e l’atmosfera e viceversa.
E’ una catena gravissima che incide in maniera negativa non solo sul nostro ecosistema ma anche sulla nostra salute. L’inquinamento è perenne e molte sono state le inchieste che si sono occupate di questo argomento. Anche il suolo, esattamente come l’acqua e l’aria, svolge una funzione importante e necessaria sulla terra. Un terreno inquinato e non in salute trasferirà tutta la sua tossicità sulle colture, gli animali che ne traggono nutrimento si ammaleranno ed anche la nostra salute viene così messa a rischio. Si tratta di una “reazione a catena” molto grave e dannosa, le conseguenze porteranno ad annullare qualsiasi tipo di forma di vita sulla terra. Senza alcuna esclusione. Ma che cosa intendiamo, nello specifico, quando parliamo di inquinamento del suolo?
Inquinamento del suolo: di che cosa si tratta?
Tutte le sostanze inquinanti che vengono rilasciate dalle industrie (e non solo) si riversano come abbiamo visto, nelle nostre falde acquifere, coinvolgono l’atmosfera e l’aria che respiriamo, ma vengono inevitabilmente assorbite anche dal suolo. Esistono ancora alcune pratiche agricole che, non essendo ecosostenibili, contaminano il suolo. In questo caso specifico, le sostanze, dannose, che vengono utilizzate per favorire la produzione nell’agricoltura, vengono assorbite, dunque, dal suolo. Anno dopo anno, stagione dopo stagione, il suolo farà sempre più fatica ad eliminare tali sostanze, le quali diventeranno sempre più presenti. La conseguenza sarà un terreno inquinato e malato che contaminerà, anche in breve tempo, tutto ciò che ha intorno. Il sottosuolo è parte integrante dell’ecosistema, nel terreno vivono e si riproducono molte specie di animali e vegetali.
Se l’equilibrio del suolo e del sottosuolo risulta compromesso, tutto potrebbe essere contaminato gravemente, inclusa la salute degli esseri umani. Metalli come il rame, ad esempio, sono ancora oggi utilizzati da agricoltori ed allevatori. Dagli studi al riguardo è emerso che questa sostanza, altamente tossica e quindi inquinante, è presente nel suolo Europeo in quantità almeno tre volte superiori alla media. Il rame è anche utilizzato, come abbiamo accennato, nel mangime degli animali ed il letame ricavato torna ad essere utilizzato per la concimazione del suolo. E’ come un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. Le pratiche agricole e quelle che riguardano l’allevamento, tuttavia, non solo le uniche cause dell’inquinamento. A giocare un ruolo fondamentale su questo triste scenario è anche la gestione dei rifiuti.
Il problema dei rifiuti come causa dell’inquinamento del suolo
Ancora oggi il tema della raccolta dei rifiuti rappresenta un tasto dolente, nonostante la pratica della raccolta differenziata sembra essere diffusa e ben radicata da moltissimi anni, anche nei centri più piccoli. In realtà, studi e verifiche sul territorio, hanno dimostrato che non è così. I rifiuti abbandonati barbaramente nelle zone di campagna, di montagna o in prossimità di pinete o spiagge, risultano essere ancora assiduamente presenti. Questa problematica, come abbiamo detto, rimane ancora significativa e di grave impatto sul nostro pianeta. L’impatto è assolutamente dannoso e negativo, ovviamente. Tutti i rifiuti che vengono abbandonati sul suolo non possono in alcun modo trasformarsi e subire una decomposizione naturale, come avviene ad esempio per i rifiuti organici.
Questo si traduce in una gravissima forma di inquinamento che perpetua nel tempo. Di fatto, se noi abbandoniamo una lavatrice o un televisore in aperta campagna, quell’oggetto starà li per anni. Con il passar del tempo e delle stagioni, con le piogge e tutti i cambiamenti atmosferici, tutti i materiali che compongono l’elettrodomestico si scaricheranno nel suolo, il quale assorbirà in modo continuo tali materiali altamente inquinanti. Sia chiaro che la lavatrice oppure il televisore rimarranno lì fino a che qualcuno non andrà a spostarli per destinarli alla raccolta dei rifiuti apposita. Questo vuol dire che potrebbe tranquillamente giacere sul suolo per decenni. Oggi le pratiche utili ad analizzare il suolo risultano ancora particolarmente costose, di conseguenza, per poter valutare lo stato di salute del terreno si utilizzano campioni di diverse zone, periodicamente.
La prevenzione è l’unica arma che abbiamo per salvare il pianeta dall’inquinamento del suolo e non solo
Ciò vuol dire che non abbiamo l’assoluta certezza su quanto sia inquinato il nostro suolo o su quali siano gli elementi inquinanti presenti in esso. Ma onestamente non credo che ci sia la necessità di andare così in profondità. Sappiamo quanto sia grave la situazione ambientale nel nostro paese ed in tutto il mondo. Non abbiamo bisogno certamente di numeri specifici. Trattare il suolo danneggiato, di conseguenza, rimane una pratica ancora da verificare ed in ogni caso, molto dispendiosa a livello economico. L’unica arma che abbiamo per limitare i danni e far sì che non si ripetano in futuro è la “prevenzione”. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che noi siamo sì abitanti della Terra, ma sostanzialmente suoi ospiti. Questo dovrebbe farci agire con più cura, riguardo ed amore verso il nostro ecosistema. In che modo possiamo adoperarci affinché l’inquinamento non cresca ancora in maniera così esponenziale?
Si potrebbe partire dalle piccole cose: limitare l’utilizzo della plastica e dei prodotti tossici, prestare attenzione ai rifiuti ed alla raccolta differenziata, promuovere ogni pratica che sia green ed ecosostenibile. Anche la rimozione dei rifiuti accumulata negli anni nelle montagne ed in altri ambienti naturali rappresenta un gesto di responsabilità verso il nostro ecosistema ed anche verso noi stessi e la nostra salute. Lo abbiamo ripetuto più volte, l’essere umano è responsabile del disastro ambientale che stiamo vivendo ed è nostro dovere provvedere a riequilibrare le cose. Non si tratta, in effetti, di qualcosa di complicato. Necessario sarebbe cambiare le nostre abitudini senza che questo stravolga la nostra quotidianità. Perché in effetti non ce n’è bisogno. Il nostro pianeta ci sta chiedendo aiuto in ogni modo possibile, prima di cedere definitivamente a tutte le angherie ed alle barbarie che ha subito nel tempo.
Ci sta chiedendo di rispettarla ed amarla affinché il suo ruolo importante, come quello che una madre ha per un figlio, possa tornare ad essere dignitoso e sano. Per il pianeta, le sue acque, la sua terra, per gli esseri che la abitano, per noi esseri umani, che con le nostre cattive abitudini ed i gesti incoscienti abbiamo contribuito a far ammalare la terra ma anche ad attentare la nostra salute. Il numero delle morti a causa del cancro continuano a salire, senza sosta e senza differenza di età. In alcuni territori del nostro paese, le aree contaminate sono importanti e tra le vittime di questi comportamenti ci sono sempre più frequentemente bambini innocenti. Non è possibile rimanere immobili di fronte a tutto questo. La necessità di agire è un dovere, non solo morale. I fattori che concorrono all’aumento dell’inquinamento sono diversi, ma tutti originati per mano dell’essere umano.