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Realizzare un giubbotto salvagente in mare aperto, il VIDEO dimostrativo

Vediamo come realizzare un giubbotto salvagente di fortuna in mare aperto: in casi estremi può salvare la vita.

Ragazza non riesce a nuotare (Canva) – OrizzontEnergia.it

La sicurezza in mare è fondamentale. Certo, non capita tutti i giorni di ritrovarsi dispersi in mare aperto, senza appigli, ma trovare una piccola soluzione per uscire dai guai è importante. È sempre bene sapersi comportare in certi casi estremi, perché anche un piccolo gesto può salvarci la vita. Lo dimostra un utente con il suo video caricato su tutte le piattaforme social.

L’uomo, in alto mare, dimostra come realizzare in pochi passaggi un salvagente di fortuna, utilizzando soltanto gli indumenti che indossa. Per l’esattezza, l’uomo utilizza i suoi pantaloni. In poco meno di un minuto riesce a realizzare un giubbotto salvagente. Vediamo come fare seguendo i consigli riportati dalla pagina Instagram punika.fakta, che ha ripostato il video.

Pericolo in mare aperto, come realizzare un giubbotto salvagente di fortuna

Persona in pericolo in mare (Canva) – OrizzontEnergia.it

Il primo passo da compiere per realizzare il salvagente di fortuna è quello di togliersi i pantaloni, che devono essere lunghi, vanno bene anche dei jeans. Una volta sfilati, si chiudono la zip e il bottone, il terzo passaggio, invece, consiste nell’afferrare i pantaloni alle due estremità delle caviglie e fare un nodo bello resistente. Meglio fare un doppio nodo, per non far passare aria e acqua.

A questo punto, si infilano i pantaloni attorno al capo, con la patta rivolta in avanti, quindi sotto al mento. Ora non resta che gonfiare i pantaloni. Come fare? Bisogna immergersi per qualche secondo, fino a quando i pantaloni non si saranno gonfiati, creando due cuscini attorno al collo. Infine, non resta che lasciarli trasportare dalla corrente del mare, in cerca di salvezza.

Il video dell’utente è molto sbrigativo, ma in pochi passaggi riesce bene a dare l’idea. Si tratta di una situazione di emergenza, perciò, se ci si ritrova in mare aperto e non si riesce più a nuotare perché si è stanchi, e non si ha nulla a cui aggrapparsi, allora questa potrebbe rappresentare l’ultimo tentativo per salvarsi la vita.

Chi naviga sa che c’è sempre una remota possibilità di naufragio, perciò è fondamentale sapere cosa fare in casi di emergenza, specie se ci si avventura in spiagge davvero pericolose. È bene sempre essere preparati, poiché la navigazione in mare aperto su piccole barche a vela comporta sempre una buona dose di fortuna e di imprevedibilità. Come ripetono i marinai, “occorre prevedere l’imprevedibile”.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.