Scene di atroce brutalità in Spagna, durante la corrida l’aggressione ai due attivisti è spietata, scene forti
La brutalità dell’umanità a volte non risiede solo nelle catastrofi naturali o nelle guerre, ma si annida anche in alcune tradizioni antiche che sembrano voler persistere nonostante il progresso morale ed etico della società. La storia di oggi è arrivata da un paese di passioni ardenti e tradizioni radicate, parliamo della Spagna, dove recentemente due attivisti hanno rischiato la propria incolumità per difendere l’innocenza di alcuni animali.
Il teatro di questa vicenda drammatica è l’arena di una corrida, un luogo in cui il gioco e la morte s’incontrano in una danza macabra che poco si sposa con lo spirito di convivialità di qualsiasi sport.
Un ragazzo e una ragazza, giovani difensori della causa animalista, si sono improvvisati eroi per un giorno nel tentativo di interrompere una corrida scegliendo di mettere a repentaglio la loro sicurezza per denunciare una pratica barbara, che vede come protagonisti indifesi i tori.
I due sono entrati nell’arena spinti dalla convinzione di poter cambiare la situazione, con alcuni cartelli inneggianti alla pace, tuttavia non è di certo la pace quella che hanno trovato in questa occasione.
Le immagini immortalate in un video hanno fatto il giro del web, dando voce all’indignazione di molti. Come si può constatare dalle riprese la reazione dell’arena nei loro confronti è stata davvero brutale, non è scaturito, infatti, un semplice allontanamento, bensì una vera e propria aggressione con placcaggi e calci arrivati anche all’indirizzo della ragazza.
Siamo difronte, come è chiaro, ad un ennesima espressione di violenza gratuita, uno specchio della crudeltà che si riversa sui tori durante la corrida ma non solo.
In questo caso, infatti, non vi è solo l’ingiustizia subita dagli animali che fa emergere la cattiveria umana, ma anche la brutalità esercitata sui due ragazzi che cercavano di portare il loro messaggio di pace.
Questa vicenda, purtroppo, ha mostrato ancora una volta un lato crudo della natura umana che non si limita a infliggere sofferenza sugli animali, ma spesso si estende anche verso i nostri simili. In una società che dovrebbe celebrare la diversità e il rispetto per tutte le forme di vita, è ancora più doloroso osservare episodi di tale brutalità.
È inevitabile fermarsi a riflettere, chiederci se certe tradizioni, come la corrida, debbano davvero sopravvivere in un mondo che sempre più s’indirizza verso la protezione dei diritti degli animali e degli esseri umani. La brutalità non può e non deve essere parte del nostro patrimonio culturale e dovrebbe essere necessario che ciascuno di noi si interroghi sulla propria responsabilità in questa lotta per l’umanità e la compassione.