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Un mare di sangue in Fær Øer: il massacro della Grindadráp

L’arcipelago danese di Fær Øer è stato tinto di rosso: di recente è andato in scena il massacro della Grindadráp. Si tratta di una macabra tradizione, scopriamone maggiori dettagli.

Massacro della Grindadráp (@GreenMe @seashepherduk) – Orizzontenergia.it

A volte le immagini parlano più di tante parole. Un esempio sono gli scatti da brivido che hanno immortalato una tragedia agghiacciante. Un orrore andato in scena nelle isole di Fær Øer, arcipelago a governo autonomo che fa parte della Danimarca.

I suoi mari si sono tinti completamente di rosso a seguito di un terribile epilogo: 59 globicefali sono stati arpionati. Noti anche come delfini pilota o balene pilota, gli splendidi animali sono stati poi uccisi: il tutto è accaduto nell’ambito della tradizionale caccia dei cetacei, nota come Grindadràp.

Autorizzata dalle autorità locali, questa cruenta caccia non ha invece l’ok della Commissione internazionale per la caccia alle balene e in generale suscita molte critiche. Scopriamo maggiori dettagli su questa tradizione così dibattuta.

Il massacro della Grindadráp: la caccia nel mirino

Massacro della Grindadráp (@seashepherduk) – Orizzontenergia.it

Il mare come una pozza di sangue e i cetacei morti sulle rive. Questo il risultato dell’antica tradizione della Grindadráp tornata all’attacco pochi giorni fa. Il bilancio è drammatico: sono 59 i globicefali uccisi nell’ambito della caccia.

Le immagini dell’accaduto sono davvero cruente. Diffuse dalla Ong Sea Shepherd Uk, le foto delle crudeli azioni sugli animali hanno fatto il giro del mondo, accendendo il dibattito su questa tradizione antica di cui in molti richiedono l’archiviazione, tra cui la Ong.

I cetacei sono stati arpionati e uccisi nell’arco di una settimana senza alcun rimorso: tra gli esemplari coinvolti nell’orrore anche un esemplare femmina in stato di gestazione. Ma neanche questo ha fermato i cacciatori che hanno fatto fuori gli animali in modo molto crudo dando vita a uno spettacolo da brivido: il tutto è accaduto sotto gli occhi della folla esultante, in cui non sono mancati anche bambini.

Un macabro evento che nella sua denominazione raccoglie la sua atrocità. Grindadráp, il nome della caccia, letteralmente significa proprio macello delle balene. Antica tradizione, affonda la sua origine ai tempi dei Vichinghi.

Con il passare degli anni questa caccia si è trasformata in una risorsa economica della zona capace di sostentare la popolazione con la carne di balena. Ma non solo, il suo grasso rappresentava una fonte fondamentale dando vita all’olio destinato per l’illuminazione.

Massacro della Grindadráp (@seashepherduk) – Orizzontenergia.it

Se gli abitanti della zona sono molto legati a questa tradizione (simbolo della loro cultura), negli anni questa caccia alle balene è stata soggetta a regolamentazioni per poi raccogliere sempre più critiche a livello mondiale e anche in una buona fetta della popolazione danese.

Questo epilogo si aggiunge alle tante questioni su cui si battono le associazioni animalista e ambientaliste impegnate da tempo nella lotta di questa cruenta tradizione.

Virginia Grozio

Classe 1990, giornalista pubblicista. Sono laureata in Scienze Politiche e in Informazione, Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi di Genova. Da anni scrivo per molteplici testate online e cartacee. Nel mio lavoro da redattrice amo usare le parole per raccontare il mondo che ci circonda. Sono interessata in particolare alle tematiche riguardanti la sostenibilità, la moda e il benessere a 360 gradi.

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