Una foto che suscita tenerezza e allo stesso tempo orrore: un cerbiatto trova riparo accanto a un bersaglio in legno.
La foto che sta circolando sul web nelle ultime ore scioglie il cuore, allo stesso tempo, però, provoca una reazione di sdegno e di orrore. L’orrore della caccia. Un cerbiatto, di poche settimane, è stato ritrovato nell’erba, accovacciato accanto a un bersaglio in legno, che riproduce le sembianze di un cervo. Si tratta di uno dei bersagli di legno sparsi nei boschi dai cacciatori, per allenarsi a sparare.
Il piccolo cerbiatto, scambiandolo per la mamma, probabilmente uccisa, si è accovacciato, vegliando su di lei. Si tratta dell’ennesimo animale rimasto orfano, e che difficilmente riuscirà a sopravvivere da solo. Il dubbio che sorge, in questo caso, è l’uccisione di un animale durante il periodo delle nascite e dello svezzamento, fuori dalla stagione venatoria, cosa proibita dalla legge. Si è trattato, dunque, di bracconaggio?
La foto che spezza il cuore e fa inorridire: il cerbiatto veglia sulla mamma, ma è un bersaglio di legno
Qualunque sia l’ipotesi, la tragedia arriva a pochi giorni di distanza da un altro accadimento che provoca rabbia, l’avvelenamento di un gruppo di lupi in Abruzzo. L’immagine del piccolo cerbiatto fa riflette sull’orrore della caccia, una pratica ormai obsoleta, crudele, priva di senso, e sull’insensibilità di alcuni personaggi, evidentemente privi di cuore.
Eppure, nonostante i numerosi appelli da parte delle associazioni animalisti, nonostante la maggiore sensibilità dei cittadini, e nonostante siamo nel 2023, la lobby dei cacciatori è ancora molto forte. Ne avevamo parlato in questo articolo, una lobby quasi impossibile da fermate, che sta creando un disastro allucinante, massacrando migliaia di animali, alcuni anche a rischio estinzioni, quindi protetti dalla legge.
C’è da chiedersi cosa passi per la mente di queste persone, che uccidono una mamma, rendendo orfani i suoi piccoli, a loro volta destinati a morire. C’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo comportamento, in questa macabra filosofia. Non è umanità, non è neanche istinto predatorio, è sola mera follia. Una follia che andrebbe arrestata e condannata. Ogni anno, durante la stagione venatoria, circa 400 milioni di animali selvatici vengono uccisi.
Secondo le stime della Lav Italia, soprattutto in Veneto, in Toscana, in Lombardia, in Sicilia, avviene la gran parte dei massacri. Ogni giorno, sono quasi 4 milioni le creature uccise. Una pratica primitiva, retrograda, appoggiata dalle politiche locali. Si tratta di un’attività che logora ogni sensibilità. Una foto del genere andrebbe affissa ovunque, per far aprire gli occhi e le menti di tutti quanti.