Siccità e rischio di inondazioni: qual è il legame tra queste due situazioni critiche e perché il rapporto è davvero pericoloso
Che la siccità sia il nuovo e spaventoso mood delle nostre giornate non è più una novità. Lo vediamo costantemente con i nostri occhi. Le temperature sono sempre più calde e aride, con stagioni che sono praticamente scomparse ed estati torride, che portano solo difficoltà. La crisi idrica è sempre più imminente, non piove per mesi e quando accade l’esito è spaventoso.
I fenomeni sono estremi e la terra non regge. Ma vi siete mai chiesti perché? Sono proprio la siccità ed i lunghi periodi di secca con terra arida e brulla i principali responsabili delle inondazioni nei momenti in cui la pioggia arriva. Come è possibile tutto questo? Lo spiega in maniera molto semplice un esperimento realizzato dall’Università di Reading, in Regno Unito, che grazie solo ad un bicchiere posato su un prato ci fa capire cosa succede nella vita di tutti i giorni. Vediamo tutto nel dettaglio.
Per capire cosa accade quando dei forti temporali arrivano all’improvviso dopo un periodo di secca, basta, come dicevamo, un bicchiere forato sul fondo posizionato su un terreno. L’esperimento deve essere ripetuto in due zone diverse dello stesso terreno, in una più secca ed in un’altra più verde, con dell’erba. Si capisce così chiaramente di cosa è capace la siccità.
È ovvio, forse scontato, ma vederlo praticamente rende bene l’idea. La zona di prato verde assorbe subito l’acqua. Quella nella quale c’è aridità impiegherà molto più tempo a farlo. Cosa si intende con questo? Che l’acqua non riesce a penetrare nel suolo secco come dovrebbe anche se questo ne ha estremamente bisogno e così si creano le inondazioni.
Basta immaginare questo fenomeno su larga scala per capire cosa un terreno arido è in grado di fare. Esito della difficoltà di assorbire l’acqua dipende anche dal tipo di terreno. Quelli argillosi sono molto compatti per natura, con il caldo estremo accentuano la situazione e non trattengono l’acqua. Cosa ben diversa, accade, invece con quelli sabbiosi e ghiaiosi che avendo particelle più ampie permettono all’acqua di entrare con più facilità.
Una serie di circostanze dunque che diventano davvero pericolose, anche se, non lo dimentichiamo: i principali responsabili sono i cambiamenti climatici indotti dall’uomo che continua ad usare in modo spropositato le fonti naturali ed i combustibili fossili alternando l’equilibrio sul pianeta. L’Italia non è immune a tutto questo, soprattutto in alcune specifiche zone.