Presto estirpati 10milioni di alberi in seguito all’alluvione: la conta dei danni è tragica ed il bilancio non è conclusivo, potrebbe quadruplicare
Sono passati alcuni giorni dall’alluvione che ha colpito duramente l’Emilia Romagna e ora è tempo della conta dei danni, ingenti, tremendi, ai quali bisogna porre rimedio. Non solo case e aziende allagate ma un’intera zona messa in ginocchio anche dal punto di vista economico, lì dove l’agricoltura come l’allevamento sono pane quotidiano.
Il bilancio generale è drammatico e proprio le campagne pagano il prezzo più alto. Confagricoltura Emilia-Romagna ha comunicato che si perderanno almeno 10milioni di alberi da frutto che dovranno essere estirpati. Si tratta per lo più di peschi e kiwi, le piante più sensibili insieme agli albicocchi. Un vero tracollo per un distretto agricolo come questo che distribuisce frutta non solo in tutto il Paese ma anche in Europa. Vediamo qual è il motivo principale di questa decisione.
Piogge, grandine e inondazioni hanno completamente distrutto le campagne dell’Emilia-Romagna, in particolare quelle delle province più colpite come il Bolognese, tra Imola, Conselice e Massa Lombarda; Il Ferrarese ed il Faentino con perdite totali e danni per circa 32 mila euro per ettaro secondo le stime. Le colture più danneggiate sono quelle di grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, fino agli alberi da frutto.
Proprio questi dovranno essere completamente estirpati a causa del marciume radicale. L’acqua accumulata nel corso di due settimane inizierà a defluire lentamente nel terreno soffocando del tutto le radici che marciranno. Per cui non si tratta di danni temporanei. Tutti gli alberi da frutto dovranno essere rimossi per impiantarne di nuovi che avranno bisogno dei loro tempi per crescere e tornare ad essere produttivi. La crisi di un’intera filiera è un rischio altamente probabile.
Ecco perché Confagricoltura e Coldiretti sono d’accordo nel dire che è necessario da parte del governo un Decreto Legge Speciale per fare in modo che vengano stanziate delle risorse ad hoc per questa situazione che permettano di ammortizzare i danni e ripartire. Senza fondi specifici non sarà possibile risollevare la filiera agricola dell’Emilia-Romagna e delle sue comunità.
E non è tutto. La conta dei danni potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni in quanto nella stima fatta non sono ancora incluse tutte le culture che sono state distrutte dalle frane e quelle trascinate a valle dal fango. Nelle prossime settimane l’espianto di alberi potrebbe quadruplicare arrivando fino a 40milioni di piante, anche quelle più resistenti come melo, pero, susino, ciliegio, olivo e vite.