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Haidar El Ali ha piantato 152milioni di mangrovie, il suo progetto virtuoso

Il progetto del politico Haidar El Ali, ex Ministro per l’Ecologia in Senegal, è davvero ambizioso: piantare milioni di mangrovie.

Il fiume tra la vegetazione (Canva) – Orizzontenergia.it

Haidar El Ali è un politico senegalese, ex Ministro per l’Ecologia e per la Protezione della Natura dal 2012 al 2013, il cui progetto è davvero ambizioso. L’uomo, oggi 70enne, ha deciso di piantare milioni di mangrovie per combattere la deforestazione, riforestando le coste del fume.

La deforestazione è un dramma che sta colpendo l’intero pianeta, distruggendo habitat e biodiversità, ed causata da molteplici fattori, come ad esempio l’agricoltura intensiva, ma anche l’eccessiva urbanizzazione. Tra l’altro, è uno dei fattori determinanti del surriscaldamento globale. Il progetto ambientalista di El Ali sta salvando l’area meridionale del Senegal, afflitta da tempo da siccità e da carenza di verde.

Il progetto di Haidar El Ali sta salvando il Senegal dal disastro: si piantano mangrovie

Migliaia di mangrovie piantate (Canva) – Orizzontenergia.it

Grazie al contributo dell’associazione Oceanium, al momento sono state piantati già milioni di mangrovie lungo il delta del fiume. L’obiettivo, nato addirittura nel 2009, ha raggiunto il numero di 152 milioni di mangrovie piantate, e non intende fermarsi. La vegetazione ha permesso alla zona meridionale del paese di recuperare il suo ambiente naturale, distrutto nel corso dei decenni.

Se la zona meridionale è salva, il Senegal vive una condizione precaria e difficile. Occorre intervenire tempestivamente, recuperando interi territori e riforestare gli habitat naturali. Il progetto di Oceanium e di El Ali prosegue, espandendosi anche in altre aree, ma occorre tempo per ripristinare un certo equilibrio. Purtroppo, la deforestazione non accenna ad arrestarsi.

Le mangrovie sulle coste del fiume (Canva) – Orizzontenergia.it

Ci sono interi territori afflitti da questa piaga. Ad esempio, al confine con il Gambia, la situazione è drammatica, la foresta perde sempre più alberi, a causa del commercio di legname, sempre più richiesto. In questa zona di confine, le foreste hanno perduto un terzo del territorio. Occorre l’impegno di tutti per combattere la deforestazione.

Se non si interviene, e se la politica non garantisce regole sicure, si rischia di desertificare il Senegal. Lo stesso, naturalmente, vale per ogni paese del mondo, afflitto da una deforestazione incontrollata. Il Senegal, comunque, è uno dei paesi più esposti, estendendosi a sud delle regioni desertiche del Sahara. La popolazione, infatti, è quasi interamente addensata lungo le coste, che affacciano sull’Oceano Atlantico, e nelle aree centrali.

Il resto del paese è arido (a settentrione inizia il deserto), salvo le zone percorse dai fiumi, una risorsa importantissima per la popolazione, e la parte meridionale, dal clima tropicale. La maggiore concentrazione di vegetazione si nota nella parte centrale del paese, che avvolge l’intero Gambia. Qui, purtroppo, le foreste arretrano progressivamente.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.