30mila nuovi virus: molti dei quali mai osservati prima d’ora. Gli studiosi hanno osservato delle importanti novità sulla salute umana
Quante volte, soprattutto da piccoli, abbiamo sentito parlare dei microbi? Una miriade di volte e sappiamo benissimo che ad essi dovremmo fare attenzione, ma siamo sicuri che è sempre così? Quello che non sappiamo, forse, è che questi esseri così piccoli vivono in ogni parte del nostro corpo svolgendo un ruolo essenziale. È proprio su di loro che ultimamente la scienza ha fatto passi da gigante.
È stato scoperto, infatti, che proprio i microbi, al loro interno, ospitano delle altre forme di vita che sono i virus. Si tratta di un numero spropositato, circa 30mila, molti dei quali ancora sconosciuti e mai analizzati prima d’ora, con dei risvolti sulla vita e la salute umana tutti da investigare. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
30mila nuovi virus: dove sono e cosa sappiamo
Quando si parla di virus c’è sempre molta apprensione, soprattutto dopo gli anni difficili che abbiamo vissuto. Questa volta quelli che sono stati scoperti sono tantissimi, circa 30mila appunto. È stato merito di un team di ricercatori dell’Università di California, a San Diego. Analizzando diversi microbi provenienti da diverse parti del nostro corpo, hanno constatato quello che non avevano mai visto.
Più di 30mila nuovi virus presenti nei microbi, alcuni dei quali mai analizzati in precedenza. La particolarità è che il dna dei virus è inserito in quello dei microbi. Cosa significa questo? Che i virus possono andare ad influenzare anche la salute umana. Ma non è tutto. I ricercatori hanno osservato che i virus non sono tutti uguali ma possono anche variare da persona a persona.
Gli studiosi hanno però fatto un’importante precisazione. C’è da ricordare, infatti, che non tutti i virus sono pericolosi per la nostra salute. Alcuni, infatti, si occupano della prevenzione di alcune malattie e della regolazione del sistema immunitario. Proprio queste presenze nei microbi potrebbero essere utili ai ricercatori. Già da ora, infatti, stanno studiano come utilizzarli per creare terapie e farmaci contro alcune malattie che creano ancora grandi difficoltà nella cura, come il cancro.
