Sapevi che esiste un drago a tre teste che mangia i bambini? Ci troviamo nella provincia di Avellino. Scopriamo cosa c’è da sapere sul punto.
Sono tante le curiosità che interessano il nostro paese, numerose storie che appartengono alla cultura di quel determinato posto, una tradizione che poi viene tramandata da generazione in generazione e rendono unico il luogo di interesse. Nonostante di alcune si sappia come siano racconti senza alcun fondamento concreto, reale, per altri racconti sorgono dubbi.
E’ lecito domandarsi in questi ultimi casi se sia vero oppure no. In questa seconda categoria entra certamente anche la storia che vi stiamo per svelare che non tutti conoscono. Anzi, a detta di alcuni utenti sul web, nonostante siano di quei luoghi non ne erano a conoscenza. Una storia troppo macabra da svelare?
Ci troviamo nella provincia di Avellino ed è qui che aleggia un’antica leggenda che vede protagonista un posto che prese per l’appunto il nome di Piana del Dragone. Non scelto a caso visto che in questi luoghi vi è un inghiottitoio sotterraneo a tre archi, denominato appunto Bocca del Dragone. Qui viveva un drago a tre teste che andava a terrorizzare gli abitanti del paese e mangiava bambini.
Secondo la leggenda poi, vista la continua minaccia su tutta la comunità territoriale, un valoroso cavaliere di nome Gesio, è sceso nelle cavità occupate dal drago con armi e spada con l’intento di ucciderlo e porre fine a questa minaccia. Si dice per l’appunto che quando l’acqua confluisce nella Bocca del Dragone, emette lo stesso suono dello scorrere del sangue del drago ucciso dall’impavido cavaliere.
La Piana del Dragone è un luogo meraviglioso che trae origine dal potente terremoto nel XV secolo che di fatto ha creato una spaccatura notevole sul terreno facendo uscire una falda acquifera. Asciutto in estate ed abbondante in inverno, è uno spettacolo continuo. La storia del dragone molto probabilmente è stata inventata allo scopo di tenere i bambini lontani da quei luoghi per la loro sicurezza vista la presenza di acqua.