Come mai la bustina de tè tende a restare gonfia come un palloncino quando viene immersa in acqua? Scopriamo questa curiosità.
Inventata nel 1908 dal commerciante di tè newyorkese Thomas Sullivan, la bustina di tè, inviata ai clienti con un campione di tè avvolto in un sacchetto di seta, ebbe subito un grande successo. Tuttavia, nei primi anni ci fu un fraintendimento, perché chi riceveva le bustine in seta, tendeva a immergerle nell’acqua bollente, credendo che il sacchetto fosse un filtro.
Dopo svariati anni ci fu il chiarimento da parte del produttore, Sullivan, il quale ideò la classica bustina traspirante, che tutti noi conosciamo, prendendo spunto proprio dalla serie di incidenti capitati ai suoi clienti. Negli anni ’20, la bustina da tè moderna era ampiamente diffusa. Le foglie essiccate del tè erano avvolte da una garza, alla quale era attaccato un cordoncino, con tanto di etichetta.
Perché la bustina del tè si gonfia a contatto con l’acqua?
Tempo dopo, il sacchetto di garza venne sostituito con quello di carta, arrivando fino ad oggi, immutato, anche se, ancora, oggi, alcuni marchi fanno ancora utilizzo della garza e non della carta. Dunque, una volta scoperta la storia delle bustine del tè, non resta che preparasi un buon tè e rilassarsi cinque minuti, osservando il rigonfiamento della bustina nell’acqua.
Prima di tutto, per fare un ottimo tè non bisogna mai schiacciare la bustina con il cucchiaino, un’abitudine scorretta che hanno in molti, per velocizzare la diffusione delle sostanze nell’acqua. In realtà, questa azione libera una dose eccessiva di tannini, una sostanza contenuta in diverse bevande, rendondo il tè maggiormente amaro, quindi meno gradevole.
Il filtro, inoltre, deve restare in infusione a seconda della varietà di tè. In generale, tè verde e tè nero devono restare in infusione per circa 3 minuti, mentre i tè bianchi per 4 minuti. Una volta creata la bevanda, possiamo sorseggiare, godendoci un momento di relax. Ma attenzione, le bustine utilizzate si possono riciclare in modo intelligente.
Queste possono diventare concime per fiori e piante, possono essere utili per praticare impacchi per le occhiaie e sono un lenitivo per le scottature. Ma non solo, queste possono essere sfruttate anche come profumatori per ambiente, per le pulizie delle superfici e molti altri impieghi in casa. Insomma, le bustine del tè sono oggetti versatili, quindi non solo buoni e ricchi di benefici per il nostro organismo.
Tornando alla domanda iniziale, come mai la bustina, una volta immersa in acqua, tende a gonfiarsi come un palloncino? Semplice, perché l’aria contenuta nel sacchetto aumenta di temperatura, espandendosi, gonfiando così la bustina contenente il tè essiccato. Il filtro, inoltre, è dotato ovviamente di tanti piccoli fori, questi però permettono il passaggio soltanto al liquido e non all’aria, che resta espansa e non può fuoriuscire.