I pannolini per costruire una casa: non saranno uno spreco inquinante grazie a questa nuova idea che si sta diffondendo su larga scala.
Si dice che le famiglie che hanno bambini piccoli spendono tantissimo in pannolini usa e getta, una somma che si aggirerebbe intorno a 1500 euro in due anni. Una cifra veramente spropositata che può essere ammortizzata in diversi modi, quali ad esempio quella di optare per dei pannolini green, sostenibili e non dannosi per l’ambiente.
Con questa affermazione si indicano tutte le varie soluzioni che stanno prendendo piede allo scopo di trovare dei pannolini validi ma comunque lavabili, garantendo un risparmio notevole per le famiglie. Parallelamente a questa ricerca, lo stimolo è anche quello di trovare dei modi alternativi ed efficaci per riutilizzare i pannolini usa e getta e potrebbe davvero fare la differenza.
Riciclare in questo modo i pannolini: pura innovazione
Pensereste mai di usare i pannolini usati come materiale di costruzione edile? Una cosa che sembrerebbe alquanto strana eppure è frutto di una ricerca che dà ben da sperare. Ci troviamo in Giappone e precisamente all’Università di Kytakiushu dove alcuni studiosi hanno analizzato se fosse possibile dare ai pannolini questa seconda vita. In realtà tale ricerca deriva da una profonda esigenza.
Nello specifico infatti si voleva trovare una soluzione ecologica per soddisfare la domanda e l’offerta di alloggi a basso costo in Indonesia. Già in passato si “cercava tra i rifiuti” – in senso chiaramente non letterale – per recuperare dei materiali da costruzione ma in questo caso il focus era proprio dato dai pannolini. La ricerca ha dato esiti positivi; si pensa infatti che i pannolini abbiano una capacità pari al 10% per i componenti strutturali ed al 40% per quanto concerne i componenti non strutturali e architettonici.
Come si è giunti a questa conclusione? Ovviamente con test concreti, nello specifico sono state condotte delle prove di resistenza del materiale sostituendolo alla sabbia per calcestruzzo, sminuzzando il tutto finemente. Il materiale così ottenuto non ha evidenziato significativi decrementi di resistenza.
La ricerca condotta ha valore internazionale visto che il problema dei rifiuti e dei pannolini in particolare riguarda tutti indistintamente. Un modo anche per rallentare lo spreco dei materiali da costruzione che da quanto emerge nel Rapporto Rifiuti Urbani di ISPRA, solo nel 2020, in Italia vi sono state 50,2 milioni di tonnellate di rifiuti.