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Orto

4 erbe di montagna commestibili, una più buona dell’altra

Salute e benessere con queste 4 erbe facile da trovare, i benefici della natura racchiusi in queste piante sono sorprendenti

Fiore di cumino (Foto Pixabay-Orizzontenergia.it)

Un viaggio attraverso i sentieri delle montagne o delle campagne incontaminate è sempre un’esperienza arricchente e rivelatrice.

Oltre a regalare panorami mozzafiato, infatti, la natura in questi contesti ci offre una ricchezza di flora che sorprende e affascina, un vero e proprio tesoro nascosto di erbe commestibili che trasformano una semplice escursione in una vera e propria avventura culinaria.

In particolare ne esistono 4 davvero comuni e dalle proprietà benefiche indiscutibili, scopriamole insieme.

Tarassaco, cumo, spinacio e luppolo selvatico, ecco perché queste piante fanno bene al nostro corpo

Spinacio selvatico (Foto Instagram-ilgiardinodellorco)-Orizzontenergia.it

Il tarassaco è una delle piante di cui maggiormente sentiamo parlare nell’ultimo periodo, questa pianta tuttavia è conosciuta da tempi immemorabile per le sue qualità benefiche per il nostro organismo. Più comunemente conosciuto come “dente di leone”, questo fiore giallo brillante non è solo bello da vedere, ma è anche un ottimo ingrediente per insalate e tisane grazie alle sue proprietà depurative. Le sue foglie, dal sapore lievemente amarognolo, possono essere consumate sia crude che cotte e rappresentano una preziosa fonte di vitamine e minerali.

Il cumino alpino è, invece, il secondo protagonista di questa storia, noto anche come cumino dei prati o cumino montano, è un’altra erba montana commestibile che merita di essere citata. Questa pianta è riconoscibile per i suoi fiori di un intenso colore viola e per il suo aroma pungente e le sue foglie e i suoi semi sono spesso usati in cucina per insaporire carni, verdure e formaggi oltre che per liquori e distillati.

In molti conosceranno i benefici degli spinaci, ma in pochi quelli dello spinacio selvatico o farinello, una verdura spontanea molto nutriente, ricca di ferro come il suo parente coltivato ma ben più ricco di esso in vitamina C.

Le sue foglie, dal sapore dolce, sono ottime per arricchire insalate o preparare gustose torte salate ed essendo una pianta resistente, lo spinacio selvatico cresce facilmente in molte parti d’italia, soprattutto in montagna, dove trova l’ambiente ideale per svilupparsi.

luppolo selvatico (Foto Instagram-.cascinabrontola-Orizzontenergia.it)

Infine non potevamo non citare i bruscandoli, o luppolo selvatico, una delle erbe montane più apprezzate in cucina fin da tempi antichi.

Questa pianta, che cresce lungo i corsi d’acqua e nei boschi umidi, si riconosce per le sue lunghe ed eleganti foglie, mentre i suoi germogli primaverili, dal sapore delicato e leggermente amarognolo, sono un ingrediente tradizionale di molte ricette regionali, tra cui risotti, omelette e sughi, un erba dalle proprietà depurative e diuretiche e che contiene pochissime calorie.

Ciascuna di queste erbe montane commestibili porta con sé un pezzo della storia e della cultura delle zone in cui cresce, rappresentando un patrimonio di conoscenze tradizionali che merita di essere valorizzato e tramandato. Che sia per il loro valore nutrizionale, per il loro sapore unico o per il loro ruolo nelle ricette tradizionali, queste erbe sono una risorsa preziosa che arricchisce il nostro rapporto con la natura e con il cibo, un rapporto che andrebbe riscoperto per valorizzare il nostro territorio, la nostra cultura e per favorire il nostro benessere.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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