Scopriamo cosa si intende per potatura verde, quali sono i vantaggi e quali sono le principali operazioni di svolgere.
Prima di iniziare a parlare delle principali operazioni da svolgere e dei vantaggi che la potatura verde comporta, bisogna capire di cosa si tratta. Per potatura verde si intendono tutte le operazioni di potatura che si svolgono in fase vegetativa. Significa potare le piante quando sono coperte da fogliame, quindi differisce dalle potature invernali, che si volgono quando la pianta è spoglia e a riposo.
La potatura verde è una pratica abbastanza sottovalutata, ma è davvero essenziale per indirizzare meglio non solo il fogliame, ma anche le energie stesse della pianta. In tal senso, ci avvantaggiamo, rendendo più facile la potatura invernale. Il periodo migliore per praticare la potatura verde è in primavera, tra il mese di aprile e la prima metà di giugno.
Abbiamo detto che il periodo migliore per praticare una buona potatura verde è in primavera, tuttavia, alcune operazioni si possono effettuare anche lungo il corso dell’estate. Nonostante sia una pratica complementare alla potatura invernale, poche persone, in realtà, la mettono in pratica. Un peccato, perché si tratta di un’operazione efficace per dare forza alla pianta.
Tra i suoi principali vantaggi troviamo la cicatrizzazione. Grazie alla potatura verde, la pianta cicatrizza molto velocemente, perché i rami sono giovani e maggiormente esili. Il processo di cicatrizzazione, in questo caso, avviene rapidamente e impegna meno energie rispetto alle cicatrizzazioni dell’inverno, dove i rami hanno avuto il tempo di crescere e ispessirsi.
Altro vantaggio è rappresentato dal minore dispendio energetico. Recidendo i rami quando la pianta è in fase vegetativa, questa, non avendo più rametti che sono di intralcio, può concentrare le sue energie sui rami principali. In tal senso, questa crescerà meglio e più velocemente. Il terzo motivo riguarda le malattie fungine.
Recidendo i rami in eccesso, che appesantiscono la chioma della pianta, la alleggeriremo, rafforzandola. Inoltre, avendo meno rami e meno fogliame, circolerà meglio l’aria, evitando quindi zone in cui si accumula umidità, elemento principale per lo sviluppo delle malattie fungine. Ma come si svolge la potatura verde? Per prima cosa, occorre eliminare i polloni. I polloni sono i rami che partono dal suolo, attaccati alla base.
Questi risucchiano parecchie energie dall’apparato radicale, indebolendo la pianta madre. Essendo rametti giovani e morbidi, li possiamo strappare direttamente a mano. A seguire, bisogna eliminare i succhioni, ossia i rametti giovani che si sviluppano sui rami della chioma. Anche questi sono deboli e fragili, quindi li possiamo staccare con le mani, partendo dall’attaccatura.
Questi si possono tenere solo se il ramo principale al quale sono attaccati è vecchio o malato. In tal caso, si effettua l’operazione contraria, ossia li si fa crescere, recidendo poi il ramo principale e tenendo i succhioni, i quali diventeranno a loro volta rami principali. Altra operazione è la piegatura dei rami. Cosa si intende? Si piegano i rami con dei distanziatori, allargando la chioma e distanziando tra loro i rami principali. In questo modo, la pianta avrà modo di espandersi.