Una vicenda incredibile ha visto prosciugata una diga per recuperare un cellulare, scopriamo cos’è accaduto. Il retroscena sta facendo il giro del mondo.
Che il cellulare sia ormai il nostro alleato numero uno è una certezza. Senza lo smartphone alla mano, praticamente, non riusciamo più a stare.
Siamo sempre connessi, controllando ogni tot le notifiche per vedere se qualcuno ci ha scritto o per controllare i nostri amici sui social. Se il cellulare ha il pregio di semplificarci la vita, permettendoci di avere le informazioni a portata di mano nonché di sentire parenti, amici e colleghi in qualunque momento, nei suoi confronti si può provare un certo attaccamento, finendo per diventarne ossessionati.
E non mancano situazioni estreme a tema smartphone. Una in particolare, che riguarda un selfie, sta facendo il giro del mondo.
Fotografarsi è ormai un’abitudine costante che ci appaga molto (ecco una curiosità tema fotografia che svela la prima persona sulla faccia della Terra immortalata da un obiettivo) ma per il protagonista di questa storia è diventato un incubo. Si tratta di un funzionario del governo indiano che ha visto cadere il suo telefono in una diga, mentre si stava facendo un selfie, ordinando poi di prosciugarla per recuperare il suo cellulare. L’esito dell’operazione ha avuto effetti disastrosi.
Prosciuga una diga per recuperare il suo cellulare: la vicenda non è a lieto fine, cos’è successo
Questa vicenda incredibile, si aggiunge alle tante particolari a tema selfie (come per esempio quella di due avventurieri che hanno preso una multa da 500 euro per via di un selfie in area vietata).
Il protagonista è un funzionario governativo dell’India: si tratta di Rajesh Vishwas che ha visto trasformare un semplice selfie in un vero e proprio incubo. Intento a fotografarsi, il suo smarphone (un modello Samsung, del valore di più di mille euro) gli è caduto, finendo nella diga di Kherkatta, situata a Chhattisgarh. E così preso dal panico – il cellulare conteneva molte informazioni governative sensibili – ha dato il via libera a un intervento per trovare il telefono, arrivando a far mettere in moto una pompa idrovora che ha prosciugato tutta la diga. Per tre giorni si è andati avanti sprecando una quantità immensa di acqua, circa 2 milioni di litri.
Se la missione ha raggiunto il suo obiettivo, ovvero ritrovare il tanto agognato cellulare, le cose poi hanno preso una piega storta. Immerso dall’acqua, il dispositivo è andato in tilt, diventando inutilizzabile.
A questo si è aggiunto il fatto che il funzionario si è beccato una sospensione da parte delle autorità, accusato di aver abusato del suo potere. L’acqua sprecata durante questa operazione è enorme: è talmente tanta che sarebbe riuscita a irrigare 610 ettari di terreno.