È stato scoperto un nuovo antibiotico che permette di mettere ko un batterio pericoloso. Vediamo di cosa si tratta.
In poche ore un antibiotico è stato individuato, portando a un’innovazione unica. Se ti stai chiedendo come sia possibile, questa vicenda – in passato impensabile – è andata in scena grazie all’intelligenza artificiale. Quest’ultima è al centro del dibattito in questo periodo, tra chi è molto attratto dai suoi usi e chi ne è preoccupato. L’Ue sta cercando di regolamentarla, mettendo dei limiti ai suoi utilizzi per contenerne le eventuali ripercussioni.
Questo non significa bandirla: per esempio in campo medico dà un grande contributo. Le sue gigantesche potenzialità fanno sì che acceleri la ricerca, portando a grandi progressi. E la recente vicenda ne è la prova: proprio grazie all’IA è stato individuato un antibiotico in poche ore, capace di contrastare un pericoloso batterio. Scopriamo di cosa si tratta.
Lo studio che ha individuato un nuovo antibiotico per contrastare un batterio ha visto la luce grazie a un gruppo di studiosi delle Università di Harvard e di McMastar di Mamilton.
Dal loro lavoro congiunto è venuto alla galla in un lasso di tempo brevissimo un antibiotico rivoluzionario. Ad aiutare i ricercatori in questo processo il ricorso di modelli di apprendimento automatico. Tra 7 mila molecole, questi sono riusciti a scovare quella migliore per contrastare il batterio Acinetobacter baumannii che finora non si riusciva a combattere in nessun modo.
Grazie a questo studio si è individuato un nuovo antibiotico potentissimo. Nella sua scoperta ha contribuito molto l’IA. Se questo mostra un lato positivo dell’intelligenza artificiale (come il fatto che permette di garantire un futuro più sostenibile per il Pianeta), c’è chi invece ne mostra le ombre. In particolare i leader del settore hanno lanciato l’allarme su come questa tecnologia potrebbe mettere in pericolo l’umanità, facendola scomparire al pari delle pandemie.
Si è arrivati a parlare della connessione tra l’IA e il rischio di estinzione dell’uomo. (Ecco cosa si prevede durante questo 2023 per il suo sviluppo). A sottolineare questo rischio apocalittico è stato l’amministratore delegato di OpenAi, Sam Altaman, e 350 specialisti del settore che hanno affermato – in una lettera presentata al Center for AI Safety – come a livello globale sia necessario mitigare la portata dell’IA.