Scavi di Pompei: le ricerche vanno avanti nella parte inesplorata. Sottoterra, in una zona già scavata, trovati tre scheletri di cittadini
I secoli passano ma alcuni luoghi non finiscono mai di raccontare la loro storia, non del tutto conosciuta, lasciandosi scoprire, a volte, a piccoli pezzi. È il caso di Pompei, patrimonio Unesco, che ancora oggi continua a parlare di sé e di quello che era fino a quella maledetta eruzione del 79 d.C. In parte la città è stata riportata alla luce, ma sottoterra, ancora si nascondono ville, appartamenti, strade ed i resti di una vita pietrificata per sempre.
Nel Parco archeologico campano le ricerche e gli studi continuano. Di recente, sono emersi i resti di un’area del tutto inesplorata portando alla luce due donne ed un bambino. Una notizia diffusa proprio dal sito archeologico che oggi si estende su una superfice di 3200 mq ma che presto, con i nuovi scavi, potrebbe ampliarsi.
Scavi di Pompei, le ultime novità
Il progetto attualmente attivo nel cuore degli scavi di Pompei non mira soltanto a riportare alla luce nuovi spazi indagando nella zona ancora del tutto inesplorata della città antica, ma punta a risolvere anche i problemi di conservazione e di natura idrogeologica che ci sono tra le due zone dell’area. Quasi un terzo di tutta l’area è ancora coperto di cenere e lapilli ed è qui che si sta operando.
Lungo Via di Nola che si trova nell’Insula 10 della Regio IX, gli archeologi hanno individuato due nuovi ambienti realizzati in età sannitica e poi nel I secolo d.C. trasformati in botteghe. Si tratta di una lavanderia e di un panificio con tutti gli attrezzi utili al lavoro. È in questi ambienti che sono stati rinvenuti anche tre scheletri di persone che evidentemente volevano ripararsi dell’erezione. Si tratta di due adulti, pare donne dalle prime analisi, e di un bambino tra i 3 ed i 4 anni.
I tre corpi sono stati trovati in un ambiente nel quale si era già scavato ma non in profondità. Gli ultimi 40 cm rimasti inesplorati custodivano proprio gli scheletri con evidenti traumi causati dalla caduta del solaio dei locali. Solo due settimane fa un altro importante ritrovamento: altri due scheletri di vittime del terremoto successivo all’eruzione del Vesuvio. Negli scorsi giorni il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano è stato in visita nel noto sito archeologico.