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Bioarchitettura

Caldo estivo: combattilo con il “cappotto verde”. La soluzione green

Estate e caldo: correre ai ripari senza spendere un occhio della testa in bollette? La soluzione perfetta e super green è il “cappotto verde”

Edificio – copertura vegetale – Pexels – OrizzontEnergia.it

L’estate si sta facendo attendere, proprio come una bella donna fa con il suo amante. Certo, mettendo da parte la visione strettamente romantica della cosa, non possiamo non considerare il disastro che ha colpito l’Emilia Romagna, a causa delle abbondanti precipitazioni. I cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, ci stanno, anno dopo anno, “rubando” quelle che una volta venivano chiamate “mezze stagioni”, come l’autunno e la primavera. Siamo sempre più soggetti a cambiamenti di temperatura bruschi, che spesso diventano la causa di forti raffreddori ed influenze, anche queste “fuori stagione”. In questo modo, infatti, il nostro corpo non ha il tempo necessario, quello che occorre, per abituarsi al cambiamento delle temperature.

Alcune fonti, infatti, sostengono che il caldo estivo scoppierà all’improvviso e con temperature sempre più alte. Per questo motivo è necessario prepararsi, giocare d’anticipo, per non rischiare di “morire” dal caldo nei mesi estivi che stanno arrivando. L’utilizzo dei condizionatori non è l’unica soluzione da prendere in considerazione, anche perché, come ben sappiamo, non si tratta di elettrodomestici molto salutari per il nostro ambiente e tra le altre cose, il loro impiego risulta essere ancora molto costoso in termini di energia. Soprattutto in questo momento storico sono davvero poche le persone che possono permettersi l’utilizzo dei condizionatori senza doversi preoccupare del consumo.

Soluzione per il caldo estivo: casa fresca a costo zero

Edera – pareti – Pexels – OrizzontEnergia.it

Fortunatamente, anche in questo caso, esiste una soluzione green ed assolutamente low cost. Una fantastica idea per case singole ma anche palazzine o qualsiasi altro edificio. Scopriamo subito di che cosa si tratta. In questo articolo vogliamo svelarvi, come abbiamo già accennato, un modo alternativo ed assolutamente ecosostenibile per consentire alla vostra casa di essere sempre “fresca”. Stiamo parlando del “cappotto verde”, in grado di abbassare le temperature estive di almeno 3 gradi. Ricordiamo, prima di addentrarci in questo argomento, che è di fondamentale importanza mettere sempre al primo posto il benessere del nostro pianeta, che poi è strettamente legato al nostro ed a quello, ovviamente, che riguarda la nostra salute.

Ma adesso scopriamo, più nel dettaglio, di che cosa si tratta. Nulla di complicato, anzi, la soluzione che vi presentiamo è molto semplice. Per “cappotto verde” si intende semplicemente una copertura esterna delle pareti dell’abitazione costituita da vegetali, ovvero da piante. In altre parole si tratta di una copertura verticale che interesserebbe le pareti delle abitazioni, tale copertura comprende anche piante che sono già presenti su terrazzi oppure sui tetti. Tale copertura vegetale consente anzitutto di tenere l’ambiente interno delle strutture più fresche, infatti le temperature interne saranno più basse di almeno 3 gradi. Inoltre si tratta di una soluzione che permette di ridurre in modo sensibile lo smog presente nelle zone urbane e di conseguenza riduce anche il costo delle bollette.

I vantaggi del cappotto verde sia in estate che in inverno

Copertura vegetale edificio – Pexels – OrizzontEnergia.it

Il “cappotto verde” dunque consente di risparmiare dimezzando i costi sia di climatizzazione che quelli di riscaldamento. Sì, perché in effetti, per lo stesso principio, questo tipo di copertura è una soluzione ottima anche per l’inverno. Avvolgendo le pareti delle abitazioni, le mantiene anche meno esposte al freddo e quindi più calde all’interno. La dimostrazione tangibile di questa soluzione è stata ampiamente sperimentata e successivamente spiegata dal “Progetto Enea“, grazie al quale ha preso vita quella che era solo un’idea. Il primo edificio, utilizzato come prototipo, è situato vicino Roma, nel Centro Ricerche Casaccia, il quale è stato sottoposto al monitoraggio continuo delle temperature interne, proprio per capire quali vantaggi potessero ricavare da questa soluzione.

Nei Paesi del Nord Europa e degli Stati Uniti tale soluzione è già una realtà collaudata, molto apprezzata ed utilizzata. A New York, nel centro della famosissima “Grande Mela”, vige, già dal 2019, un provvedimento che impone tetti verdi e giardini sugli edifici di nuova costruzione. Il cappotto verde si sta imponendo, dunque, in tutto il mondo, come ottima soluzione dal triplice effetto benefico: dal punto di vista architettonico, quello economico ed ultimo, ma non certo per importanza, quello che riguarda l’ambiente e la sostenibilità. Sappiamo già quanto sia importante riempire di verde le città e quanto questo abbia un effetto positivo su ambiente, cittadini, flora e fauna.

Come è possibile realizzare un cappotto verde? E’ molto semplice

Finestre e vegetazione – Pareti casa – Pexels – OrizzontEnergia.it

Ma adesso scopriamo di che cosa abbiamo bisogno per poter realizzare un fantastico cappotto verde. Come si può ben immaginare esistono diverse tipologie di cappotto verde. Mi spiego meglio: per effettuare questa copertura bisogna considerare le pareti che sono più esposte al sole, quindi a Sud-Est o a Sud-Ovest. Le piante da utilizzare possono essere tantissime, l’importante è che garantiscano una coltre che comprende i 5 ed i 10 cm, minimo. Ovviamente il processo non è immediato, bisogna attendere i tempi che ci vogliono affinché la pianta cresca e copra tutta la parete. Per velocizzare tale processo è possibile acquistare piante già cresciute, ma comunque bisognerà attendere il tempo necessario per coprire le pareti. In media occorrono circa 1 anno e mezzo7 due, per ottenere un risultato soddisfacente.

Il consiglio importante è quello di cercare di creare una copertura che sia “fitta”, la vegetazione che si decide di impiegare deve essere piena e rigogliosa per far si che il cappotto verde possa funzionare da “cappotto termico” sia in estete che in inverno. Inutile dire che una vegetazione “spoglia” non può essere considerata efficiente per isolare la nostra casa dal freddo e dal caldo. Le piante più utilizzate per questo utilizzo sono il falso gelsomino, le bouganville, il glicine, la vite americana, ma anche tutte le tipologie di edera. La scelta è molto ampia, l’importante è rispettare sempre la biodiversità locale ed ovviamente occorre verificare che le piante scelte siano in grado di adattarsi al clima locale.

L’ecosostenibilità del cappotto verde: benefici e specie vegetali da utilizzare
Tetto verde – Pexels – OrizzontEnergia.it

La soluzione offerta dal “cappotto verde” è sicuramente ecosostenibile, rende gli edifici più armoniosi e belli da vedere, oltre ad essere economica, efficiente e determinante per la nostra terra e la sua salute. Tale soluzione può essere utilizzata, allo stesso modo, per i “tetti verdi”, con questa pratica si manterranno le temperature in tutte le stagioni dell’anno. Il tetto verde può essere anche “pensile”, ancor più semplice da realizzare. Occorrono davvero pochi centimetri di spessore ed il gioco è fatto! Altro consiglio utile è quello di utilizzare piante che non siano particolarmente esigenti e che, quindi, non necessitano di cure particolari, anche per ciò che riguarda l’irrigazione o il terriccio. Come abbiamo ripetuto più volte il cappotto verde, come anche il tetto verde, rappresentano soluzioni innovative, ben studiate, efficienti ed altamente ecosostenibili.

La vera rivoluzione di tale soluzione è che produce solo benefici: per la Terra, per i cittadini, per la stessa vegetazione oltre che rappresentare un vero e concreto risparmio in termini economici ed energetici. La vegetazione, le piante, svolgono un ruolo fondamentale sulla Terra, come ben sappiamo rappresentano i polmoni del mondo, grazie a loro abbiamo la possibilità di vivere e respirare, ci regalano infatti ossigeno prezioso per poter respirare aria pura. Con il cappotto verde si otterrà sicuramente un benessere maggiore anche in questi termini in quanto la vegetazione cattura l’anidrite carbonica e riduce il particolato. Una soluzione davvero straordinaria ad impatto ambientale zero ed assolutamente low cost.

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.