Ottenere ossigeno pulito copiando i fichi d’India? Vediamo come funziona questa soluzione green semplice, ma al contempo innovativa, scoperta da un gruppo di ricercatori e che ha catalizzato l’attenzione a livello globale. Ecco di cosa si tratta.
Frutti di una pianta della famiglia delle Cactaceae, i fichi d’India sono originari del Messico. Visivamente molto suggestivi, sono ricchi di proprietà lassative e diuretiche: alleati della linea, di questa pianta non si mangia solo i frutti, ma anche le foglie, dette pale.
Ricchi di acqua, minerali e vitamine, i fichi d’India sono un elisir per la salute. Oltre a questo di recente è venuto a galla come siano un fonte di ispirazione per creare un qualcosa di rivoluzionario: dare vita all’ossigeno copiandone la struttura. In questo modo si mette in atto un qualcosa di totalmente green. Ispirandosi ai fichi d’India un gruppo di studiosi ha creato un sistema capace di attirare l’elettrolisi a base di nichel e non di platino, materiale che è raro e costoso.
In questo modo vengono alla luce elettrocatalizzatori non solo sostenibili, ma anche economici. A scoprire come i fichi d’India siano un’ispirazione per creare ossigeno sono stati i ricercatori delle università di El Paso e del Texas che con questa novità sono riusciti a creare idrogeno, a prescindere dal platino, riproducendo il sistema dei fichi.
Ossigeno pulito: riprodurlo copiano il fico, la scoperta rivoluzionaria
I fichi d’India (scopri qui maggiori dettagli sui loro benefici) hanno ispirato la creazione dell’ossigeno con il nichel, dicendo al dio al platino che è una sostanza difficile da trovare e molto costosa. Grazie a un gruppo di ingeneri è stata toccata con mano questa possibilità innovativa.
I ricercatori sono partiti dal fatto che il nichel è molto meno prestante rispetto al platino per realizzare la reazione dell’idrogeno. Proprio per questo si è corsi ai ripari per migliorne le prestazioni. Come? Prendendo ispirazione dal fico d’India. In particolare a studiarne le piante è stato il ricercatore Navid Attarzadeh che le ha esaminate giorno dopo giorno contemplane le immense foglie ricche di frutti e spine: ben presto si è accorto come la loro struttura sia capace di fare da magnete per l’umidità.
Ed ecco che imitandola si è creato un qualcosa di straordinario migliorando così la capacità del nichel di trasformarsi in idrogeno (scopri qui altre innovazioni sostenibili per produrlo).
Prendendo spunto dalla struttura del fico d’India gli studiosi hanno ideato, ricorrendo al nichel, un catalizzatore 3d la cui forma è uguale a quella della sua pianta. Di ampie dimensioni, questa è stata studiata per racchiudere un grande numero di reazioni elettrochimiche, riuscendo così a produrre idrogeno, senza dover ricorrere al platino.