Un’immensa discarica di vestiti danneggia un deserto cileno: le immagini colte da un satellite sono agghiaccianti. Questo scenario è una delle tante conseguenze da brivido del fast fashion.
A volte, le immagini parlano più delle parole. A dimostrarlo sono quelle diffuse da un satellite che dall’alto ha immortalato un’immensa discarica di vestiti incastonata ad Atacama.
Deserto situato nell’America Settentrionale, è uno dei più aridi del globo: negli ultimi anni è diventato conosciuto per un motivo per nulla positivo. La zona è, infatti, ormai coperta da una mole immensa di capi abbandonati. Il risultato è da brivido: il paesaggio si è totalmente deteriorato, come il suo ecosistema.
È come se la bomba del fast fashion (per scoprire maggiori dettagli su questo fenomeno oscuro leggi qui) si fosse scagliata su questo deserto, diventato una tomba gigante della moda veloce, imperante nella società contemporanea che non le sue produzioni insostenibili lede il pianeta e i lavoratori, costretti a condizioni inique.
Quello del fast fashion è un fenomeno preoccupante che porta a conseguenze tremende, come il caso dei vestiti buttati che inquinano tantissimo la natura. In questo caso a pagarne il prezzo è il deserto di Atacama.
Al pari di una discarica, ad Atacama i vestiti tappezzano la zona. Cumuli di modelli di ogni tipo hanno devastato completamente il deserto cileno: a immortalare lo scenario abominevole è stato un satellite, le cui immagini hanno lasciato senza fiato, diventando subito virali sui social. Questo risultato è stato reso possibile grazie alla startup degli Usa, la Skyfi, che realizza in tempo reale scatti dai satelliti.
Dalle foto dell’area del deserto cileno si vede come buona parte sia invasa da tonnellate su tonnellate di vestiti che si accumulano in questa zona essendo il Cile un punto di riferimento mondiale per la vendita della moda di seconda mano che proviene da Asia, Canada, Usa e Europa. Questa è nella la maggior parte creata in fabbriche cinesi.
Collezioni invendute oppure usate sono portate a Iquique, porto del Cile, dove vengono smistate per essere rivendute. Di questi vestiti, circa 40mila tonnellate ogni anno finiscono dritte nel deserto.
A rendere il quadro ancora più preoccupante, è l’incremento degli incendi nella zona: i roghi aumentano la presenza di sostanze tossiche nell’aria che arrivano dai vestiti.
Per invertire la rotta, come non mai, è fondamentale ripensare a tutto il comparto della moda (approfondisci qui il tema del green fashion) trasformandolo a livello globale per farlo diventare più sostenibile.