Dalle sabbie del tempo, un ritrovamento incredibile che riporta a galla un oggetto di rara bellezza: scoperto un vaso antico risalente all’Impero Romano.
Il sottosuolo è ricco di storia, e ancora oggi riemergono oggetti di inestimabile valore, risalenti a tempi antichissimi. Il mondo non smette mai di stupire, e la natura riporta a galla reperti che lasciano a bocca aperta per la loro bellezza, provenienti dai nostri avi. È il caso del recente ritrovamento di un vaso di epoca romana, in grado di rivelare alcune curiosità sull’Impero più grande e avanzato della storia.
L’Impero romano ha rappresentato una delle società più grandi e longeve della storia, culla del cultura moderna, della civiltà, dell’ingegneria (anche green) e dell’arte. Le scoperte dell’epoca non finiscono mai, e ogni anno, dal terreno, spuntano fuori oggetti sepolti dalle sabbie del tempo, resti di strutture risalenti all’epoca, non solo sul territorio italiano, ma in tutti i territori che erano inglobati nell’Impero romano.
Come sappiamo, l’Impero romano era vastissimo, e ha disseminato oggetti e costruzioni di vario genere ovunque, in tutti i territori assoggettati. Proprio di recente, nel 2019, un team dell’Università di Córdoba ha fatto una sensazionale scoperta a Carmona, città del sud della Spagna, in provincia di Siviglia. Carmona era una città molto importante per l’impero Romano, una delle più grandi.
A Carmona è presente un antichissima struttura, il mausoleo di Córdoba, che nei secoli era rimasto sepolto sotto decine di strati di terra. Durante il primo e il secondo secolo d.C., questa città rappresentava per l’Impero un importante complesso funerario. Il mausoleo, al momento del ritrovamento, era in perfette condizioni. Conteneva otto nicchie: di queste, sei erano occupate da tre uomini e tre donne.
Al fianco dei defunti erano situati una serie di oggetti che caratterizzavano il consueto corredo funerario. Tra questi, è stato rinvenuto anche un piccolo vaso scolpito in cristallo e quarzo. Quest’oggetto, così particolare, ha catturato l’attenzione dei ricercatori: non si era mai visto un oggetto simile, soprattutto il suo contenuto ha lasciato gli archeologi a bocca aperta. Cosa c’era all’intero?
Ebbene, all’interno della boccetta era presente un profumo! Grazie alle moderne tecniche di ricerca, il team di ricercatori è riuscito a analizzarne la composizione chimica, scoprendo che il contenuto era a base di patchouli, una pianta dalle note muschiate e pungenti. Questa sensazionale analisi ha permesso di scoprire molto di più sui gusti degli antichi romani.
Se, grazie agli scritti degli antichi autori, sapevamo già che i romani erano soliti utilizzare prodotti di cosmesi e unguenti profumati, fino ad oggi non si sapeva bene quali fossero le profumazioni predilette, in particolare dalle persone di estrazione nobile. Grazie al ritrovamento del vasetto di profumo, oggi abbiamo almeno un’idea specifica sia dell’aromache delle proporzioni.