Gli imballaggi monouso sono al centro del dibattito: tra chi vorrebbe bandirli, chi invece crede che siano necessari per proteggere gli alimenti, scopriamo le evoluzioni in corso su questo tema acceso.
In un momento storico in cui non si sente altro che parlare di cambiamenti climatici e inquinamento, le si mette in campo tutte pur di contrastare i danni dell’insostenibile agire umano. In questo processo, che punta a rendere più green tutte le sfere della vita, c’è una particolare attenzione ai rifiuti che ogni giorno vengono generati in quantità enormi.
Tra questi in prima linea ci sono gli imballaggi monouso degli alimenti che si usano costantemente nella propria quotidianità, per poi buttarli ben presto. Negli ultimi tempi si è discusso a lungo sul loro ruolo, ipotizzando lo scenario di eliminarli. In particolare la Commissione Europa ha avanzato l’ipotesi di dire addio agli imballaggi di plastica per alimenti come le insalate e in generale quelli dal peso sotto il kg e mezzo (approfondisci qui maggiori dettagli).
L’obiettivo di questa misura è quello di contenere l’uso della plastica quanto più possibile. C’è chi, però, non è favorevole a questa misura in quanto eliminare questi imballaggi non sarebbe il massimo per la nostra sicurezza, in termine di igiene e non solo. La discussione sugli imballaggi monouso continua ed è molto accesa: scopriamone le ultime evoluzioni di queste settimane.
In sede europea, gli imballaggi monouso stanno dando del filo da torcere, portando a non pochi contrasti tra gli Stati membri. Da un lato, c’è chi non li vuole più in quanto fonte di inquinamento e sprechi, dall’altro c’è chi, invece, crede siano fondamentali per la conservazione dei cibi e la nostra sicurezza.
Per quanto riguarda l’Italia, a pronunciarsi su questo tema è stato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che se si è detto d’accordo sulla volontà di ridurre gli imballaggi monouso, sostituendo quelli in plastica con soluzioni in vetro, ma comunque ha espresso il suo dissenso sulla possibilità di eliminarli.
Il fatto è che questi imballaggi hanno un forte peso e non così sostituibili: la loro funzione non è secondaria, visto che permettono di proteggere gli alimenti e di trasportarli. Per non parlare del fatto che dietro la loro fabbricazione ci sono attività economiche dedicate.
È vero che però questo tipo di imballaggi crea rifiuti solidi, molto inquinanti (consideriamo solo che il 40% è prodotto con plastica). Inoltre il suo impatto è cresciuto ulteriormente a seguito della pandemia, che ha portato all’aumento dello shopping online e di conseguenza al ricorso degli imballaggi monouso.
Il dibattito resta quindi aperto. Intanto la Commissione Europea punta entro il 2023 a rendere tutti gli imballaggi monouso riciclabili.