In Italia c’è mostro sottomarino custodito su un fondale. Noto con il nome di Marsili, scopriamo di cosa si tratta, i dettagli e a cosa potrebbe portare: si tratta di uno scenario da brivido.
I fondali marini affascinano da secoli l’uomo. Sempre ricchi di misteri, in Italia su un fondo del mare è custodito un qualcosa di molto particolare, capace di far venire i brividi: un mostro marino dalle dimensioni immense e dalle origini antiche.
Questo gigante marino ha fatto allarmare di recente a seguito di uno studio che ha messo in luce uno scenario preoccupante. Uno scenario che potrebbe mettere in serie difficoltà il nostro Paese e in particolare la zona in cui si trova questo mostro maxi situato nel Mar Tirreno meridionale. Nello specifico è collocato a 140 km dalla Sicilia e 150 km dalla Calabria. Scopriamo maggiori dettagli su questa rarità mastodontica, nota con il nome di Marsili.
Mostro sottomarino italiano: i dettagli da brivido del Marsili
Il mostro sottomarino in questione è noto come Marsili: si tratta di una rarità unica in quanto è il vulcano sottomarino più esteso in Europa.
A scoprire la sua esistenza è stato il geologo italiano Luigi Ferdinando Marsili che negli anni Venti lo ha fatto venire alla luce: il suo nome è quindi ispirato allo studioso. Malgrado sia stato studiato decennio dopo decennio in lungo e in largo, ci sono delle parti che restano sconosciute. D’altronde tra le sue dimensioni enormi, la sua posizione sul fondale e la sua forma non è per nulla facile studiarlo nella sua totalità.
Struttura geologica italiana tra le più particolari (scopri altri vulcani del Bel Paese qui), sembra che questo vulcano affondi le sue origini circa 3 milioni di anni fa: sarebbe nato per via dell’interazione tra la placca africana e quella eurasiatica. Per quanto riguarda le sue dimensioni c’è da rimanere a bocca aperta: il Marsili è, infatti, esteso per 65 km quadrati ed è alto 3 mila metri. La sua forma è allungata.
A oggi silente, la sua ultima eruzione risale a 5 mila anni fa, ma comunque è ancora considerato attivo. È proprio uno studio ad aver fatto salire la preoccupazione su questo mostro marino, ipotizzando cosa accadrebbe se eruttasse.
La ricerca ha simulato cosa succederebbe se ci fosse un’eruzione del Marsili. Quello che si vedrebbe sarebbero solo delle bolle sulla superficie dell’acqua. All’apparenza nulla di troppo grave.
Ma il problema sorgerebbero se ci fossero eruzioni capaci di far crollare i suoi versanti, già molto fragili. Allora sì che si verificherebbe uno scenario da brivido: si creerebbe una frana sottomarina che porterebbe a onde tipo tsunami, alte tra i 5 e i 20 metri, che si abbatterebbero sulle coste del sud italiana, comportando un disastro epocale e danni immensi (tipo come quelli accaduti a Tonga, paese colpito da uno tsunami).