Sapevi che tra le numerose varietà di funghi ne esistono anche di carnivori? Sono una specie molto diffusa. La si può trovare facilmente al supermercato.
Quando pensiamo alle piante carnivore, immaginiamo solitamente grandi predatori vegetali in grado di intrappolare insetti o piccoli animali. L’immagine che abbiamo in mente è probabilmente quella dei film o dei cartoni animati, con piante dalle larghe fauci che intrappolano gli invertebrati al loro interno. Quello che pochi sanno è che esistono alcune specie di funghi che si comportano allo stesso modo. Essi intrappolano gli insetti per ricavarne una sostanza necessaria alla loro crescita. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Secondo le più recenti stime, esistono circa 200 specie di funghi carnivori al mondo. Alcune di queste crescono in luoghi molto lontani da noi e non sono commestibili. Il Pleurotus Ostreatus, detto più comunemente Gelone o Orecchione, è l’unico tipo di fungo carnivoro che possiamo trovare comodamente al supermercato. Questo tipo di fungo è un temibile predatore per gli invertebrati, in grado di paralizzare e uccidere i vermi che gli si avvicinano. La cosa interessante è che il fungo non attacca gli insetti per ingerire la loro carne, bensì per ricavarne azoto. Come tutte le piante, infatti, i funghi hanno bisogno di azoto per il loro sviluppo e crescita. L’azoto è uno dei principali elementi costituenti delle molecole organiche ed è essenziale per la sintesi delle proteine, degli acidi nucleici e di altre molecole vitali per la vita delle cellule fungine.
Per anni, gli scienziati hanno cercato di comprendere come questo tipo di funghi, sprovvisto di spore velenose, possa effettivamente uccidere gli insetti. Recenti studi hanno evidenziato che il il Pleurotus ostreatus utilizzano una sostanza molto particolare, chiamata 3-ottanone. Presente in molte piante da campo come il basilico o il rosmarino, questa sostanza è utilizzata per attirare gli insetti e paralizzarli quel tanto che basta da ucciderli. Tale sostanza è innocua per gli esseri umani, il che spiega perché è possibile per noi mangiare gli orecchioni senza riscontrare nessun effetto collaterale.