La miasi è una malattia infettiva molto diffusa, ogni anno colpisce migliaia di esemplari e può generare gravi danni: come proteggere il cane.
Ogni anno colpisce migliaia di esemplari, e bisogna fare particolare attenzione a questa malattia infettiva. Si chiama miasi, e colpisce i cani, portando anche diverse problematiche, tra cui danni alla vista o ani nervi. Ma come affrontare l’infezione? Quali sono le cause che la scatenano? Occorre riconoscere i primi segnali, per poter agire tempestivamente e proteggere il proprio animale.
La miasi è una malattia parassitaria generata dalla lacerazione della pelle, o da una ferita aperta, dentro la quale le mosche depositano le loro larve. Le larve, in seguito, si moltiplicano sottopelle, e i vermi che nascono si nutrono del tessuto cutaneo dell’animale, non solo cani, ma anche gatti o conigli. Tra l’altro, i parassiti producono anche un enzima corrosivo che danneggia la cute e il pelo del cane.
Naturalmente, quando sono presenti le larve all’interno della ferita, questa non riesce a rimarginarsi correttamente, perciò resta costantemente esposta alle infezioni. Ma non solo, perché la ferita originaria si allarga, estendendosi, provocando anche molto dolore nel cane. Le larve interessano principalmente la cute, quindi non scavano negli organi, limitandosi a restare in superficie.
Ciò provoca dolore e grande fastidio nell’animale, ma ci sono casi in cui i vermi riescono a scavare in profondità, andando ad attaccare gli organi interni. Questa situazione accade soprattutto se non si interviene per curare il cane, e lo si lascia in preda all’invasione dei parassiti per lungo tempo.
La causa di questa malattia è data da una ferita profonda, la quale entra in contatto con una mosca in particolare, la diptera. Queste mosche, i ditteri, girano spesso accanto agli animali, in cerca di qualche ferita da infettare, dove intendono depositare le uova. Le ferite più soggette all’infestazione sono quelle dove l’animale non può arrivare a disinfettarle con la lingua.
Ferite all’altezza delle zampe, dove il cane può spargere la sua saliva, non sono quasi mai a rischio, poiché la saliva ha capacità disinfettanti e previene lo sviluppo dei vermi. Le ferite più delicate, invece, sono quelle poste sul dorso e sul collo. Se non si interviene in tempo, la ferita si allarga sempre di più, e le larve diventano sempre più grandi e invasive.
I sintomi più frequenti, in caso di infezione, sono febbre, dolore, diarrea, mancanza di appetito, ulcere, prurito e foruncoli. Basta uno sguardo per capire se c’è un problema. Osservare la cute del proprio animale, in tutto il corpo, anche dietro le orecchie, è sicuramente una buona abitudine, così come notare se il cane ha cambiato comportamento da un momento all’altro. La diagnosi è facile, basta solo osservare pelle e pelo dell’animale e notare se c’è qualche problema.
In caso positivo, bisogna portare il cane dal veterinario, il quale provvederà a disinfettare la zona con un prodotto anti vermi, rimuovendo prima il pelo con un rasoio. Dopodiché, si provvede a rimuovere i vermi dalla cute. Il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici per alcuni giorni, e una pulizia accurata e quotidiana della ferita, fino a quando non si sarà rimarginata.