Clori, nella mitologia Greca è la dea dei fiori. Ne avete mai sentito parlare? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere
La mitologia Greca ha, da sempre, affascinato tutti i popoli e le culture che sono nate dopo di essa. Ancora oggi, moltissime sono le persone che continuano a studiarla, approfondendo, nei minimi dettagli e cercando di scoprire il più possibile al riguardo. In effetti, il fascino che avvolge la mitologia Greca è indiscutibile e senza tempo. E’ altrettanto affascinante pensare che, anche se in un tempo lontano, ci sia stata l’esistenza di Dee e Dei, che dall’Olimpo, svolgevano le loro vite, tra il cielo e le nuvole. Nelle culture e nelle tradizioni popolari, sappiamo, che questa credenza ha avuto un ruolo fondamentale. Gli uomini si affidavano agli Dei per qualsiasi cosa, essi erano “chiamati“, infatti, a dare un segnale di accordo o di disaccordo su una determinata situazione.
Dalle malattie, ai matrimoni, dalle guerre ai problemi di diverso genere: per ogni cosa, fondamentale era il “segno” che gli dei inviavano e che determinava poi le azioni degli uomini e dei popoli. Possiamo dire che essa ha rappresentato probabilmente la prima idea di “fede” e di osservanza verso una divinità, che sia esistita realmente o meno, questo è un dettaglio irrilevante. Ci si crede e basta. Tutti i racconti sulla mitologia Greca sono narrazioni che riguardano, appunto, gli Dei e si svilupparono nel periodo in cui comparvero l’Iliade e L’odissea di Omero. Intorno al X secolo a.C.. A differenza di molte religioni, quale ed esempio, quella Induista, nella mitologia Greca, gli dei hanno sembianze assolutamente umane ed allo stesso modo, anche i loro sentimenti sono esattamente identici a quelli umani, inoltre non era previsto alcun testo sacro. Quest’idea, probabilmente, li rendeva molto più vicini alla gente.
Secondo la tradizione, come abbiamo già accennato, i dei vivevano sul Monte Olimpo, la loro era una società “gerarchizzata”, tuttavia avevano la possibilità di muoversi liberamente in tutto il mondo. La mitologia Greca teneva a sottolineare l’immensità della natura in contrapposizione con la debolezza che caratterizzava l’essere umano. Sappiamo che, proprio a fronte della gerarchia di cui parlavamo, esistevano gli Dei maggiori e quelli minori. Tra i maggiori ricordiamo Ade o Plutone, Re del mondo sotterraneo, della morte, con sua moglie Persefone. Afrodite, Dea dell’amore e della bellezza, Apollo, Dio delle arti, della musica della profezia e della bellezza maschile. Ares, Dio della guerra; Artemide, Dea vergine della caccia, degli animali e della foresta. Atena, Dea vergine dell’intelligenza; Demetra, Dea del raccolto e dell’agricoltura; Dioniso o Bacco, Dio del vino. Efesto, Dio del fuoco; Era, Regina degli Dei e Dea del matrimonio; Ermes, Dio dei viaggi.
Estia, Dea vergine della castità; Poseidone, Dio del mare; Zeus, capo dell’Olimpo e padre degli Dei. Occorre sottolineare che, i greci, consideravano la mitologia come parte integrante della loro cultura, della loro vita. Il volere degli Dei era fondamentale ed osservato senza remore. Si servivano, inoltre, degli antichi Dei, per spiegare qualsiasi fenomeno naturale, le diversità ed anche gli accadimenti politici. Questa peculiarità è fondamentale per riuscire a capire l’importanza di queste figure all’interno della cultura di questo popolo. Tutta la vita, tutte le credenze e gli avvenimenti, importanti e meno, si sviluppavano proprio intorno al mito degli Dei ed alle loro volontà. Per questo motivo, tale influenza è stata sempre molto forte e sentita anche nell’arte e nella letteratura greca, oltre che nella storia.
In questo articolo, ci occuperemo di una figura molto particolare ed interessante della mitologia Greca: la dea Clori. Ne avete mai sentito parlare? Conoscete il mito di questa splendida creatura, la sua vita e la sua famiglia? Scopriamo subito tutto quello che c’è da sapere al riguardo. Clori, citata anche come Cloride, era, appunto, un personaggio della mitologia greca, famosa Dea della primavera e ninfa. Clori era figlia di Anfione, Re di Tebe e di Niobe. Il suo vero nome pare fosse Melibea, ma dopo la strage che colpì tutti i suoi fratelli, a causa del suo viso perennemente pallido, fu chiamata Clori (che significa proprio “pallido”). Lei, con suo fratello Amicla, furono gli unici due figli a non essere uccisi da Apollo ed Artemide, gli altri persero la vita a causa della superbia della madre.
La madre, Niobe, fu punita, con la morte della maggior parte dei suoi figli, a causa della sua sfrontatezza e perché osò vantarsi dei suoi figli con Latona (madre di Artemide), che purtroppo ebbe solo due figli. Accecata dall’affronto, quest’ultima chiese vendetta alla figlia e la ottenne, privando Niobe della maggior parte dei suoi figli, non a caso, ne rimasero in vita solo due. Un po’ come voler “pareggiare i conti”, se così possiamo dire. Clori fu sposa di Neleo, Re di Pilo in Messenia, dal quale ebbe quattro figli, tre maschi, Nestore, Cromio e Periclimeno ed una femmina, Però. Periclimeno, prediletto di Zeus del quale probabilmente era il padre, ebbe il dono di potersi trasformare in qualsiasi animale volesse, proprio da Zeus.
Di Clori si credeva che avesse vissuto nei Campi Elisi, luogo in cui, secondo la mitologia greco romana, dimoravano le anime di coloro che erano stati giudicati “buoni” dai giudici delle anime, Minosse e Radamanto. Dello stesso regno fanno parte anche il poeta Museo, Omero, Solone, Anchise e le anime di coloro che devono ancora nascere. Il mito raccontava, di Clori, che fosse stata rapita da Zefiro, Dio del vento di ponente, che successivamente sposò ed il quale la trasformò in “Flora”. Fu ritenuta, inoltre, responsabile della trasformazione in fiori di Narciso, Adone, Giacinto, Croco e Attis. Il poeta romano Ovidio, successivamente, nella sua opera i “Fasti” fonde magistralmente la leggenda del mito greco di Clori con quella romana di Flora.
Come abbiamo già detto, dunque, la Dea e Ninfa Clori è stata da sempre associata a tutto ciò che può essere riconducibile alla natura, ai fiori, quindi alla flora, all’agricoltura e quindi ai raccolti. Era a lei che si rivolgevano i contadini nella speranza di un raccolto abbondante e sempre lei veniva invocata affinché piante e fiori avessero sempre una fioritura rigogliosa e fossero sempre in perfetta salute. Occorre ricordare che, anticamente, le piante come i fiori, svolgevano un ruolo fondamentale, in quanto venivano usati, oltretutto, anche per curare malattie anche molto gravi.