Spugnette per i piatti, sai quando cambiarle? Quello che facciamo di solito è del tutto sbagliato ed il perché lo spiegano gli studiosi
Le spugnette per lavare i piatti sono degli strumenti di uso quotidiano che tutti abbiamo in casa, “attrezzi del mestiere” usati da chiunque perché anche se si aziona molto la lavastoviglie c’è sempre qualcosa da pretrattare, sgrassare o da lavare a mano perché troppo ingombrante o non adatto a quel tipo di lavaggio. Le spugnette sono decisamente durature, ma ti sei mai chiesto ogni quanto andrebbero cambiate?
Ci hanno pensato gli esperti a dirlo specificandone anche il motivo. È tutto spiegato in una ricerca pubblicata su Nature Chemical Biology a firma di un gruppo di ingegneri biomedici della Duke University statunitense che illustrano come questo tipo di utensili possono essere molto pericolosi e richiedono un’attenzione particolare nella manutenzione. Un occhio di riguardo a cui spesso non si bada. Vediamo di cosa c’è bisogno.
Spugnette per i piatti, quando cambiarle secondo la scienza
Le spugnette per i piatti sono un vero pericolo per la casa e per chi la abita. Una constatazione arrivata proprio dallo studio sopracitato in quanto accumulano residui di cibo e richiamano uno stuolo di batteri che non può essere descritto. La struttura delle spugne, spiegano gli esperti, è infatti perfetta per ricreare un habitat ideale alla loro proliferazione.
Le condizioni offerte dalla micro-struttura della spugna sono così favorevoli per la proliferazioni dei pericolosi esseri da essere anche migliori di quelle ricreate in laboratorio. E allora come comportarsi? L’uso della spugna è inevitabile ma gli ingegneri che hanno firmato lo studio hanno sottolineato che andrebbe cambiata ogni settimana.
Un solo centimetro cubo di una spugnetta per i piatti accoglie tra le sue fibre circa cinquanta miliardi di batteri. Nonostante ci siano infatti dei metodi che permettono di pulirle in modo molto efficace come la bollitura, la sistemazione nel microonde o in lavastoviglie, devi sapere che i germi non scompaiono del tutto. In questo modo non si fa altro che spianare la strada per l’espansione delle specie più “cattive” spiegano gli esperti.
Si tratta di quelli più resistenti che nonostante le condizioni di difficoltà sono resistenti e dunque si espandono ancora più velocemente dopo lo stress. Tra tutti la Moraxella osloensis è una delle peggiori in quanto può provocare infezioni, soprattutto nelle persone più fragili e immunocompromesse. È questo il motivo per il quale la spugnetta emana cattivo odore dopo un po’ di usi. Scopri come rimediare usando anche un’alternativa ecologica.