Qual è l’impatto delle energie rinnovabili in Italia: il recente rapporto Ispra è positivo, c’è ancora da lavorare, ma siamo sulla buona strada.
L’Italia è sulla buona strada, e i tassi di crescita in merito alle energie rinnovabili sono tra i più alti in Europa. Certo, di strada ne dobbiamo ancora fare molta, anche solo per raggiungere gli altri paesi della UE, con Portogallo e Svezia in testa, ma il nostro territorio punta sempre di più sul Green, e dati lo confermano. L’ultimo rapporto 2023 di Ispra è decisamente positivo.
Il rapporto analizza e ritrae il mercato energetico europeo a partire dal 2015, cioè da quando c’è stata l’impennata verso il Green ed è iniziata la transizione ecologica. Grazie all’attuazione di tante politiche dedite alla sostenibilità, l’intero continente ha fatto un balzo incredibile, molto più veloce rispetto agli altri continenti del pianeta. La media europea di quota di energia pulita è del 17,7%.
Energie rinnovabili in Europa, in Italia l’impatto è molto forte e si accelera sul Green
Se la media del balzo ecologico europeo si assesta sul 17,7%, quella dell’Italia, negli ultimi 5 anni, è del 19,4%. Siamo quasi in testa per accelerazione, secondi solo alla Svezia. Basti pensare che, nel giro di pochi anni, siamo riusciti a ridurre il 17,2% delle emissioni di gas serra, risparmiando il 16% sul consumo di energia. L’industria ha prodotto il 14,1% di emissioni in meno, mentre l’agricoltura il 6,6%.
Insomma, un deciso passo in avanti in favore della sostenibilità. Se soltanto una quindicina di anni fa, la quota di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili era solo del 16%, oggi ha raggiunto il 40,2%. Bisogna chiarire, però, che c’è stato un piccolo rallentamento negli ultimi 3 anni, quando la produzione di energia pulita aveva toccato il 43,1%.
Questa piccola inflessione è scaturita dalla riduzione di produzione idroelettrica, causata dai lunghi periodi di siccità che hanno messo in ginocchio interi settori. Nonostante il report Ispra sia positivo, c’è ancora molto da fare. Ad esempio, occorre migliorare la qualità dell’aria delle nostre città, tra le più inquinate in Europa, con una media di 2,72 tonnellate di CO2, rispetto alla media degli altri paesi, che è di 2,45 tonnellate.
L’Italia, però, resta indietro anche per via dell’assenza di centrali nucleari, perciò il passaggio alle nuove fonti di energia è rallentato. Se i trasporti inquinano progressivamente meno, occorre migliorare alcune cose. Il tasso di crescita annuo più elevato è stato registrato nel 2011, grazie all’installazione di migliaia di impianti fotovoltaici ed eolici, che hanno aggiunto oltre 1GW all’anno di potenza aggiuntiva.