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Energia eolica offshore, di cosa parliamo e qual è la strategia per l’Italia

Se ne sente parlare da anni ma la situazione è quasi tragica, ma quali sono i motivi dietro il fallimento di questo filone di sviluppo?

Energia del vento (Foto Pixabay)- Orizzontenergia.it

La danza incessante delle onde del mare e il sussurro incessante del vento lungo le coste ci raccontano una storia secolare di forze naturali che l’uomo ha da tempo deciso di imbrigliare.

Tra queste forze, il vento, con la sua onnipresenza e potenza, si presenta come un dono inestimabile che l’umanità ha la saggezza e la capacità di sfruttare e proprio in questo ambito entra in scena l’energia eolica offshore, una promessa radiosa per un futuro più verde che per ora sembra rimanere tale.

Questa affascinante tecnologia, che coniuga ingegneria e rispetto per la natura, rappresenta un enorme potenziale energetico rinnovabile e pulito, ma qual è la situazione in Italia?

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Pala eolica (Foto Pixabay)- Orizzontenergia.it

L’energia eolica offshore consiste in impianti dotati di pale, turbine e generatori, ma il loro palcoscenico non è la terra ferma, bensì il mare aperto.

Lì, al largo delle coste, il vento danza in maniera costante e selvaggia, raggiungendo il culmine della sua forza.

È questo il motivo per cui il mare è stato sempre considerato il luogo ideale per lo sfruttamento dell’energia eolica a fini energetici.

Al di là dell’energia pulita che producono, gli impianti eolici offshore presentano un altro vantaggio, ovvero quello di un minore impatto ambientale, in contrasto con i loro cugini terrestri,l che occupano vaste distese di terra e alterano il paesaggio, gli impianti offshore, infatti, sono abbastanza isolati.

Questo isolamento permette la costruzione di rotori di dimensioni maggiori, che catturano e producono più energia, oltre che di parchi eolici più grandi.

Ma come al solito non tutto è roseo come appare, la costruzione in mare aperto e il collegamento dei generatori alla rete elettrica, infatti, comportano costi significativamente più elevati rispetto ai progetti terrestri.

Ma qual è la situazione in Italia? Purtroppo l’energia eolica offshore in Italia ha attraversato un lungo periodo di incertezze e difficoltà anche se progetti ambiziosi sono stati delineati.

Una combinazione di mancanza di concessioni autorizzative e una situazione nebulosa riguardo agli incentivi hanno fatto sì che, nonostante gli obiettivi prevedessero impianti attivi già dal 2010, l’Italia non abbia ancora realizzato nemmeno un parco eolico offshore funzionante.

Mulino al vento (Foto Pixabay)- Orizzontenergia.it

Il vento però potrebbe finalmente cambiare direzione con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, approvato dal Governo italiano all’inizio del 2020, che ha dato nuovo slancio all’energia eolica offshore, fissando obiettivi ambiziosi per il futuro. Sono infatti in corso alcuni progetti promettenti, tra cui il Beleolico, al largo di Taranto, e il 7Seas Med, vicino a Marsala, che rappresentano dei passi in avanti enormi per lo sfruttamento di questo filone energetico in Italia.

Non resta che sperare che finalmente si sblocchi, quindi, anche il potenziale delll’energia eolica offshore nel nostro bel paese, in quanto questa potrebbe essere la chiave per un futuro davvero sostenibile.

Con impegno, innovazione e una visione chiara, l’Italia può diventare un attore importante in questo campo e raggiungere finalmente una stabilità energetica che ci permetterebbe di non dipendere da stati terzi e di dover acquistare a caro costo l’energia, con un risparmio che si tramuterebbe in vantaggi per tutti i cittadini oltre che per l’ambiente.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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