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Animali

I cetacei più comuni nel Mar Mediterraneo

Uno studio dell’acquario di Genova a rivelato un retroscena intrigante, non avreste mai immaginato che tipo di cetacei popola il nostro mare!

delfino tursiope (Foto Pexels)-Orizzontenergia.it

In un universo acqueo che culla la storia dell’umanità, le creature maestose che solcano i mari svelano un affascinante mondo sottomarino. Il Mar Mediterraneo, culla di antiche civiltà, è anche dimora di una sorprendente varietà di cetacei e l’importanza ecologica di queste creature è inestimabile, la loro presenza, infatti, è un indicatore di un ecosistema marino in buona salute e ci fornisce un feedback costante sulla condizione del nostro mare, ma quali sono le specie che lo abitano?

Balena comune, capodogli e delfini, oltre 18.000 avvistamenti lungo le coste del nostro mediterraneo

il capodoglio (Foto Pexels)-Orizzontenergia.it

I dati del quale siamo al corrente sono i risultati di un’indagine di vasta portata orchestrata dall‘Acquario di Genova, che ha messo in luce la diversità di cetacei che abitano le nostre acque.

La ricerca, che ha portato al vaglio un ampio volume di dati, ha identificato i cetacei più frequentemente avvistati nel Mediterraneo e tra questi la maggior parte è rappresentata dai piccoli cetacei tra cui si distinguono il tursiope e la stenella striata, entrambi appartenenti alla famiglia dei delfini. Il tursiope in particolare, grazie al suo comportamento amichevole e inclusivo è uno dei mammiferi marini più esaminati dagli scienziati.

Ma il Mediterraneo è anche il palcoscenico di giganti maestosi come la balenottera comune e il capodoglio che sono i grandi cetacei più comunemente avvistati in queste acque. La loro presenza rappresenta una notevole percentuale degli avvistamenti registrati nel Mediterraneo, offrendo spettacoli mozzafiato a chi dovesse avere la fortuna di incontrarli.

Ma una tale stima non è frutto di poco lavoro, bensì di una collaborazione internazionale che ha richiesto uno sforzo titanico.

L’indagine, che è stata pubblicata sulla rivista Diversity, ha infatti visto la partecipazione di 44 scienziati provenienti da diversi paesi, tra cui Spagna, Italia, Montenegro, Francia, Scozia, Grecia, Israele e Turchia.

Questi studiosi, organizzati in 32 unità di ricerca, hanno navigato il Mar Mediterraneo dal 2004 al 2018, coprendo oltre 800.000 chilometri in mare e registrando ben 18.000 avvistamenti di cetacei.

balenottera (Foto Pexels)-Orizzontenergia.it

È essenziale sottolineare l’importanza di queste creature per l’ecosistema del Mar Mediterraneo, non solo essi rappresentano una parte cruciale della biodiversità marina, ma la loro presenza è anche un indicatore della salute dell’ambiente marino ed è quindi imperativo adottare misure per proteggere e preservare il loro habitat.

Il Mar Mediterraneo è una cassa di risonanza di splendore naturale, con i cetacei che navigano le sue acque come ineguagliabili protagonisti spesso inaspettati, grazie alle indagini, come quella dell‘Acquario di Genova, abbiamo potuto avere una stima sull’abbondanza di vita in queste acque, abbondanza che tuttavia sottolinea anche l’importanza della collaborazione e della ricerca nel promuovere la conservazione e la protezione dei cetacei e del loro prezioso ecosistema.

 

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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