4 metri di escrementi in spiaggia, il simbolo dell’inquinamento marino

La spiaggia di Bondi, a Sydney, in Australia, è stata invasa da una montagna di escrementi, sintomo dell’inquinamento marino.

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Escremento di plastica alto 4 metri (Better Packaging Co.) – Orizzontenergia.it

È accaduto in Australia, dove, sulla spiaggia di Bondi, a Sydney, si è venuta a creare una montagna fatta di escrementi. Alta 4 metri, la montagna di escrementi testimonia il triste inquinamento marino. Non si tratta di un grottesco scherzo messo in piedi da qualche burlone, ma dell’attività degli ambientalisti, i quali, per sensibilizzare la popolazione, hanno creato questo detrito gigantesco.

In realtà, non si tratta di feci, ma di un cumulo di plastica, raccolta in mare, e messa insieme a formare un escremento gigante. Una scultura di plastica che deve far riflettere, creata appositamente per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si celebra ogni 5 giugno. Si tratta di un’idea di un’agenzia neozelandese, per spronare i cittadini a combattere per la salute dei mari.

La provocazione che induce a una riflessione: una montagna di escrementi in spiaggia

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La montagna di rifiuti in spiaggia (Better Packaging Co.) – Orizzontenergia.it

La montagna di escrementi, piazzata su una spiaggia australiana, è una provocazione che ha raggiunto il suo obiettivo, facendo il giro del mondo. Una provocazione audace, ideata dall’agenzia Special New Zealand e progettata dalla società Better Packaging Co.. L’obiettivo è chiaro e rappresenta l’enorme discarica in cui abbiamo ridotti gli oceani.

I rifiuti in mare sono un’enormità incalcolabile. La scultura di plastica a forma di escremento rappresenta il quantitativo di rifiuti che produce l’uomo in soli 30 secondi, che e poi disperde in mare. L’intendo della campagna è proprio quello di provocare disgusto, per questo motivo è stata scelta una forma così emblematica.

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Gli accessori riciclati prodotti dalla Better Packaging Co (Better Packaging Co.) – Orizzontenergia.it

Le immagini hanno suscitato clamore. La Better Packaging Co. si sta battendo contro i rifiuti di plastica abbandonati in mare, lanciando sul mercato alternative sostenibili, come bustine biodegradabili, borse riciclate, indumenti fatti con materiali naturali, involucri per pallet. Ogni accessorio prodotto dall’azienda è riciclato tra l’80% e il 100%.

La sua gamma è chiamata Pollastic, e si preoccupa di recuperare il materiale dagli scarti provenienti dall’Asia meridionale, quindi recuperando i tessuti da tutti quei paesi che sono maggiormente responsabili dell’inquinamento del pianeta. Parliamo di Cina, India, Indonesia, e così via. Il riciclo dell’azienda sta ottenendo grandi consensi.

Tante altre società hanno deciso di seguire le orme della Better Packaging, trovando soluzioni più sostenibili. Recuperare la plastica e riciclarla è fondamentale per la salvaguardia del mondo. I nostri oceani versano in condizioni pessime, ne abbiamo parlato tantissime volte, ed è importante agire subito, anche se forse è già troppo tardi viste, le centinaia di isole di plastica sparse per il globo, nonché il danno delle microplastiche, impossibili da rimuovere.

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