Anche il vuoto ha energia? E’ questa la domanda che si pose la comunità scientifica. Oggi è pronta a fornirci una congrua risposta che ci farà riflettere.
La meccanica quantistica è quella branca scientifica che vede e concepisce l’Universo – alla stregua di studi e ricerche – in maniera del tutto diversa da come la percepiamo noi nella vita di tutti i giorni. Una visione certamente complessa. Ma non solo, è l’idea di staticità che proprio non viene tollerata, la realtà cambia… continuamente.
Lo stesso Einstein – solo per citare uno degli studiosi illustri e noti al giorno d’oggi – vedeva assolutamente male la visione così approssimata dell’Universo. Ed è proprio la fisica ad insegnare che la chiave di volta per meglio comprendere quello che ci circonda consiste nell’accettare idee rivoluzionarie, non si può rimanere ancorati a teorie del passato, è giusto che la scienza faccia il suo progresso.
C’è energia nel vuoto? La risposta potrebbe sembrare assurda ma è affermativa. Per arrivare a dire questo, occorre fare un passo indietro ed arrivare nella prima metà del XIX; è qui che nel 1948 il fisico Hendrik Casimir ha mosso dei passi importanti in materia con uno esperimento, di cui vediamo in foto la sua rappresentazione.
Lo scopo dell’esperimento era questo: sono state inserite nel vuoto due lamine di metallo parallele, leggermente distanziate. Cosa faranno? perturberanno le onde elettromagnetiche e di fatto andranno ad alterare l’energia di punto zero del vuoto. E’ noto infatti come i metalli siano ottimi conduttori di elettricità ed è proprio da questo esperimento che si nota come l’effetto delle piastre sia quello di consentire all’interno la presenza di onde, seppur con un numero inferiore rispetto a quelle che si trovano all’esterno.
Cosa accade quindi? Che dall’energia del vuoto verrà eseguita una pressione sulle piastre interne. Il tutto andrà a tradursi con una forza complessiva che spinge le piastre dal suo interno. Insomma, dopo anni di tentativi, tale forza citata dal fisico è stata misurata nel 1996. In altre parole quindi, l’effetto Casimir dimostra che il vuoto quantistico è reale e due piastre di metallo affiancate vanno a perturbare tale vuoto quantistico. All’interno delle placche il numero di onde elettromagnetiche è di un quantitativo minore rispetto a quelle che sono presenti all’esterno e da qui una reazione che si tramuta in una forza che fa spingere le placche tra loro.