Le dighe rappresentano una preziosa fonte idrica per il pianeta, tuttavia, alcune di queste sono progettate a rischio esplosione.
Le recenti notizie sulla distruzione della diga di Kakhovka in Ucraina, che ha letteralmente sommerso un’intera cittadina, distruggendo tutto, e trasportando con sé anche materiale radioattivo, ha riacceso la paura su queste megastrutture. Il collasso della diga ucraina ha scatenato un danno ambientale di enormi dimensioni. Nel mondo, di dighe ve ne sono tantissime, e rappresentano un’importante riserva idrica e una fonte di energia per determinate aree.
Tuttavia, alcune dighe presentano danni strutturali, altre ancora sono state progettate male e in territori difficili, altre ancora sono lasciate all’incuria. Se una di queste dovesse franare o esplodere, le conseguenze sarebbero drammatiche. Scopriamo le due dighe che sono a maggiore rischio esplosione, tanto da essere costantemente monitorate dalle autorità.
Minaccia proveniente dalle dighe, le due più a rischio esplosione
La diga delle Tre Gole, costruita in Cina, è una di quelle a maggiore rischio esplosione. Costruita sul fiume Yangtze e inaugurata nel 2006, questa diga è sfruttata per la produzione di energia idroelettrica. È la diga più grande e la centrale idroelettrica più potente al mondo, capace di soddisfare il 3% del fabbisogno energetico del paese.
Per la sua costruzione sono stati sommersi 1300 siti archeologici e ha comportato lo spostamento di un milione e mezzo di abitanti, nonché la distruzione di un intero habitat naturale che ha sterminato animali e vegetazione. Una struttura imponente che ultimamente è stata oggetto di accese discussioni, e che riguardano la sua integrità.
Alcune immagini satellitari, infatti, mostrano delle lacerazioni sulle sue pareti. Le immagini mostrano dei piccoli cedimenti, e lo spostamento di alcune lastre. Se dovesse crollare, creerebbe una situazione catastrofica per le valli circostanti. A rischio sarebbero oltre 300 milioni di cittadini. Senza contare che, dalle analisi recenti sulle acque della diga, queste sarebbero anche fortemente contaminate.
Il governo cinese minimizza, considerando normale un piccolo spostamento delle pareti. In California, invece, troviamo la diga di Oroville, costruita negli anni ’60. Questa struttura ha presentato numerosi danni, denunciati persino dal Presidente Trump nel 2017, quando alcuni pilastri, a causa delle piogge torrenziali, cedettero, scatenando il panico tra la popolazione.
Per evitare il peggio, furono evacuate quasi 200 mila persone e impiegati oltre 23 mila soldati per tenere sotto controlla la situazione. La paura è stata tanta, viste le fratture sulle pareti. Tra il 2017 e il 2020 sono state installate delle sbarre di acciaio per rafforzare la struttura, mettendo in sicurezza l’intera area. La diga ora è sotto controllo, anche se i cittadini che vivono nelle zone circostanti si dichiarano preoccupati e costantemente sotto minaccia.