Abbiamo tutti quanti presente cosa siano i guasti elettrici, tuttavia, non conosciamo le tante tipologie esistenti e le varie cause.
Un guasto elettrico è una variazione anomala del valore della tensione o della corrente in un determinato impianto. Tutti noi abbiamo presente quando capita un guasto elettrico, e utilizziamo diversi termini per indicarlo. Nel gergo comune, infatti, parliamo di cortocircuito, oppure di blackout.
Tuttavia, bisogna anche sapere che esistono differenti tipi di guasto elettrico. Il cortocircuito è soltanto uno dei tanti, che può avvenire per una serie di cause scatenanti. L’elettricità è un’entità davvero affascinante, che arriva nelle nostre case attraverso un sistema articolato in diverse fasi.
Tuttavia, questa può essere anche molto pericolosa, che bisogna conoscere e dominare, per non creare drammatiche conseguenze, alcune addirittura fatali. Ma scopriamo cos’è, esattamente, un guasto elettrico. Come accennato, un guasto elettrico è una variazione anomala del valore della tensione che circola all’interno di un impianto, oppure di un comune apparecchio elettronico.
Cosa sono i guasti elettrici e quante tipologie esistono
Ogni apparecchio e ogni impianto, dunque, sono dotati di valori di tensione, racchiusi in un determinato intervallo. Se si sconfina questo intervallo, quindi i valori si sfalsano, ecco che accade il guasto elettrico. Quando un apparecchio si guasta, bisogna sempre interrompere tempestivamente la corrente, per non peggiorare la situazione e generare danni che possono essere molto gravi.
Naturalmente, nel corso dei decenni, si è pensato a protezioni tempestive, proprio in caso di interruzione di corrente, come ad esempio l’interruttore differenziale, ossia il salvavita nelle abitazioni. Ma quali sono i valori nominali, quindi il range entro cui la corrente deve muoversi? Ad esempio, secondo le norme CEI EN 50160, l’intervallo di bassa tensione monofase, che è quella classica delle abitazioni, deve essere di 230 V.
Naturalmente, il valore della corrente nominale dipende dal numero di dispositivi connessi all’impianto elettrico, nonché dalla potenza generata da ognuno di essi. Gli impianti elettrici, naturalmente, sono progettati per sostenere un determinato valore di corrente, superato il quale iniziano a danneggiarsi o a surriscaldarsi. Quando si supera la soglia del valore nominale, capitai un sovraccarico di corrente.
Cortocircuito e sovratensione: cause e differenze
Ad esempio, quando si azionano contemporaneamente diversi apparecchi in casa, ecco che l’impianto salta. Ma può capitare anche un cortocircuito. Se il sovraccarico non si interrompe, i cavi vengono danneggiati e danno origine al cortocircuito, che può essere pericoloso. Il salvavita nelle case serve proprio a evitare di scatenare un cortocircuito, che genera una potenza di corrente decine di volte superiore al valore nominale.
Il cortocircuito può dare vita a due conseguenze: surriscaldamento ed esplosione. Ogni impianto elettrico, per essere in regola, deve essere dotato di interruttori magnetotermici, per evitare effetti del genere. E poi c’è la sovratensione, che avviene quando la tensione supera i livelli medi. Ciò avviene direttamente sull’impianto elettrico.
È il caso di quando un fulmine colpisce l’impianto, causando danni non solo all’impianto stesso ma anche a tutte le apparecchiature di casa. Le sovratensioni possono bruciare i componenti elettronici. A protezione delle sovratensioni c’è il DPS, ossia quello che viene definito scaricatore, anche questo installato nell’impianto elettrico.