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Case green, rischi e pericoli per il patrimonio immobiliare

Entro il 2030 tutti gli immobili dovranno attuare il balzo di efficienza energetica, ma quali sono i rischi sul patrimonio immobiliare?

Efficientamento energetico (Canva) – Orizzontenergia.it

Secondo le normative europee, entro il 2030 tutti gli immobili dovranno affrontare il primo balzo di efficientamento energetico, arrivando alla classe E, nel 2033 si dovrà arrivare alla classe D, e poi proseguire di questo passo. Entro il 2050, ogni abitazione dovrà avere un impatto bassissimo sull’ambiente, e quindi avere la massima efficienza.

Facile a dirsi, molto più difficile metterlo in pratica. In Italia, poi, dove il 70% degli immobili è antico e andrebbe completamente smantellato e ristrutturato, dalle fondamenta fino al tetto. Ovviamente, tale normativa non va a colpire gli edifici considerati storici e sottoposti a tutela. Sono escluse anche le case indipendenti, di piccole dimensioni (inferiori ai 50 mq), e le seconde case, abitate pochi giorni l’anno.

Il rischio di un collasso del patrimonio immobiliare per avere case Green

Palazzina in costruzione (Canva) – Orizzontenergia.it

L’obiettivo è quello di abbattere le emissioni entro il 2050, riqualificando tutti gli edifici, ma ciò rappresenta una sfida difficilissima, dato che le condizioni degli immobili italiani non sono proprio moderne. Noi abbiamo il patrimonio immobiliare più datato in Europa, e viviamo in un territorio che rappresenta la storia, con migliaia di borghi antichi. Senza contare che abbiamo edifici, seppur non considerati antichi, costruiti ormai un secolo fa e oltre.

Ridurre le emissioni e rendere più moderni ed efficienti le case è un obiettivo lodevole, ma deve anche essere fattibile. Migliorare l’efficienza di un intero patrimonio immobiliare in pochi anni è forse impossibile, e questa transizione andrebbe fatta con le tempistiche giuste. Confedilizia, dal 2021, si sta battendo per evitare il tracollo immobiliare.

Secondo quanto stabilito nel 2020 dalla UE, tra qualche anno scatterà il divieto di locare o di vendere un immobile che non rispetti gli standard energetici europei. Sinceramente, una limitazione che sarà impossibile da rispettare, e che sicuramente sarà annullata. I tempi sono troppo ristretti e gli edifici da ristrutturare sono una enormità.

La rivoluzione green nell’immobiliare produrrà un impoverimento della famiglie?

Crollo del valore di casa (Canva) – Orizzontenergia.it

Si rischia una tensione senza precedenti sul mercato immobiliare, con miliardi di euro da investire, aumento spropositato del prezzo di casa, necessità di manodopera, intervento di ditte specializzate, materie prime e molto altro ancora. E in tutto ciò, bisogna considerare lo stipendio medio italiano, fermo al 1991, che non permette alle famiglie di sostenere certe spese, sia per la ritrutturazione che per l’acquisto di una casa moderna.

L’effetto che potrebbe venire a crearsi è una perdita di valore delle vecchie case e un ulteriore impoverimento dei cittadini. Per mantenere gli standard imposti, le famiglie saranno costrette a indebitarsi, oppure a vedere il valore del proprio immobile scendere anno dopo anno, fino a quando non varrà più nulla e non si potrà neanche rivendere o affittare. Insomma, un grosso problema che deve essere affrontato in modo lucido e realistico.

Occorrono incentivi, occorre pensare prima di tutto a un progetto antisismico dei nostri edifici, che ha la priorità sull’efficientamento. Il Green è il futuro, e deve essere perseguito per migliorare l’ambiente e la nostra vita quotidiana, ma deve essere raggiunto con criterio. Soprattutto, non bisogna impoverire ulteriormente gli italiani, il cui potere economico è stato massacrato da 30 anni di politiche scriteriate che hanno impoverito generazioni di lavoratori.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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