Una scena toccante che ha fatto indignare gli ecologisti, ma era davvero necessario? Le conseguenze per l’ambiente non sono da sottovalutare
Senza dubbio la morte di Silvio Berlusconi è stato un momento toccante, al di la delle proprie idee politiche è infatti indiscutibile come gli ultimi 30 anni italiani siano stati fortemente segnati dalla presenza dell’imprenditore milanese. Anche durante l’ultimo addio al leader di Forza Italia e cavaliere del lavoro, tuttavia, ci sono stati momenti in grado di far discutere il mondo intero ed uno di questi è stato il lancio finale di oltre 5000 palloncini azzurri come ultimo saluto. Un atto che, ad ogni modo, non è di certo benefico per la natura, come avevamo già trattato in passato, infatti, i palloncini sono tra i materiali maggiormente inquinanti e proprio per questo è scattata l’indignazione di molti.
Berlusconi nella bufera anche dopo la sua morte, l’ultimo saluto non è piaciuto agli ambientalisti
Per dire addio al personaggio che ha dominato in tal maniera la scena pubblica di oltre un quarto di secolo, era chiaro che qualcosa di straordinario venisse fatto. La vista però di 5000 palloncini di plastica svolazzanti sui cieli di Milano non è stata però così gradita da ambientalisti e non solo, perché in effetti è sotto gli occhi di tutti come quei palloncini prima o poi siano destinati a cadere a terra macchiano ancora il nostro pianeta.
In un epoca in cui la sostenibilità ambientale è argomento di sempre maggior discussione, è chiaro come sia facile chiedersi se effettivamente una scelta simile fosse necessaria o se ce ne potessero essere altre, altrettanto dimostrative, per manifestare l’affetto verso il noto leader politico.
Gli effetti dei palloncini sulla natura, infatti, sono ben noti, deleteri ancor di più qualora questi finissero in mare rappresentando una minaccia per pesci e tartarughe in particolare, che sono solite scambiarli per meduse ed inserirli senza pensarci troppo.
Un atto di negligenza, questo quanto urlato da diversi gruppi sui social, atto che non sembra trovare giustificazione nemmeno in circostanze come particolari come queste. Senza dubbio un contributo simbolico e commovente ma che ha enfatizzato ancora l’importanza di bilanciare commemorazione e sostenibilità anche in situazioni come questa.
Ad ogni modo, quel che resta, è la consapevolezza che, anche dopo la sua morte, il peso della figura di Silvio Berlusconi continua a far parlare di se. Una questione che continuerà probabilmente a lungo, inevitabile, ma che forse può portare anche ad un aspetto positivo, quello di una riflessione ancor più profonda sulla responsabilità collettiva e sulla necessaria ricerca di soluzioni che siano rispettose per tutti, anche in casi estremi come questo.
