Il solstizio di sangue, una data che per molti non porta nulla di buono e che anche quest’anno darà il via ad una mattanza senza limiti
Ogni popolo possiede le sue tradizioni ed i suoi usi ma quello del festival di Yulin resta senza ombra di dubbio tra i più discussi al mondo. Ci avviciniamo infatti ad una data che, per molte persone è sinonimo di disagio ed indignazione, una data che prevede nella Cina meridionale l’inizio della mattanza di migliaia di cani e gatti destinati a finire sulle tavole dei cinesi. Sembra inammissibile, eppure, ancora oggi il supporto dei cittadini locali per questo evento è ampiamente dimostrato, e non parliamo della vecchia generazione ma anche dei giovani che più spesso di quel che pensiamo sono avvezzi al consumo di carne di cane e gatto.
Dati sconcertanti per il festiva di Yulin, oltre l’80% della popolazione è favorevole alla mattanza
Tra i popoli che racchiudono gli usi e costumi più caratteristici, senza dubbio quello cinese è il più variegato. Il fascino di alcuni di questi usi, tuttavia, si scontra con la brutalità di altri, così come accade al festiva di Yulin ogni anno.
Inutili le proteste internazionali ed i tanti appelli che continuano a propagarsi da ogni dove, infatti, secondo un recente sondaggio, questa pratica gode del favore della stragrande maggioranza della popolazione, parliamo di circa l’81% di voti contro un possibile divieto. Questo è frutto dell’abitudine radicata al consumo di carne di cane, con circa il 73% dei cinesi che ha dichiarato di mangiare questo prodotto occasionalmente, cioè almeno una o due volte all’anno, mentre più del 24% delle persone hanno affermato di consumare carne di cane almeno una volta la settimana.
Questi dati rappresentano un punto cruciale che dimostra come sia difficile raggiungere l’obiettivo dell’abolizione di questo festival, che resta solamente uno specchio di quanto in realtà accade ogni giorno. È chiaro che non solo i cani soffrano le pene subite prima del macello, anche altri animali comunemente consumati nel mondo occidentale, infatti, non sono sicuramente meno degni di attenzione.
Quel che preoccupa maggiormente però sono le condizioni disumane in cui questi animali vengono tenuti fino al giorno del loro giudizio. Su questo, sicuramente, si potrebbe lavorare di più e sono molte le associazioni che stando dando risalto questo aspetto riuscendo tal volta nel salvataggio di creature private di ogni dignità, nella speranza che questa pratica sia abolita quanto prima, anche se, numeri alla mano, non sembra questa un ipotesi realistica per il prossimo futuro.