L’Italia e la Germania hanno stretto un accordo sull’idrogeno molto importante: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e perché è così rilevante.
SoutH2 Corridor è il nome del nuovo progetto che vede l’Italia andare a braccetto con la Germania. Per discutere di questa iniziativa a tema idrogeno Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, si è recato pochi giorni fa a Roma dove ha incontrato la Meloni.
Sul tavolo del dibattito a dominare la scena è stato l’accordo sull’idrogeno, noto anche come Corridoio Sud. Questo prevede la creazione di un gasdotto che avrà il compito di unire l’Europa all’Africa del nord finalizzato al trasporto dell’idrogeno verde.
Si tratta di una assoluta che attraverserà Germania, Austria e Italia: il 2030 è l’anno previsto per l’inaugurazione del progetto il cui peso è davvero importante, rappresentando una grande svolta per le risorse dell’Europa. L’idrogeno verde è una sostanza molto preziosa che deriva dalle fonti alternativi di energia sostenibile.
Una parte del nuovo gasdotto previsto dall’accordo tra Italia e Germania è già esistente: dovrà essere solo adattata per il suo nuovo scopo, ovvero il trasporto dell’idrogeno verde. Si parla del 73% della lunghezza totale del SoutH2 Corridor. Quindi solo il 27% dovrà essere costruito ex novo.
L’Italia ne ospiterà circa 2300 km e ci sarà anche una diramazione svizzera: il gasdotto approderà inoltre in Austria per poi finire la sua permanenza in Germania con un tratto di 300 km.
In questi giorni il progetto sta facendo parlare molto, vista la sua rilevanza accendendo i riflettori sull’idrogeno come preziosa risorsa. In particolare per l’Italia rappresenta una svolta che viene così riconosciuta come un hub custode del gas a livello europeo.
Il Bel Paese dovrà investire 3,2 miliardi di euro, giocando un ruolo cardine in questo progetto che vista la sua rilevanza, anche in termini di sostenibilità, potrebbe ottenere i fondi da parte dell’Ue, velocizzando così i suoi tempi di realizzazione.
Per ora il gasdotto che verrà creato avrà il compito di trasportare solo l’idrogeno verde: tuttavia in futuro non è escluso che possa occuparsi anche del trasporto del gas. Verrà così a crearsi un’infrastruttura davvero importante e potente che potrebbe anche dare vita a un pilastro strategico nel progetto dell’elettrificazione previsto dell’Ue nell’ambito del Green Deal, il patto verde che prevede come nel 2050 l’Europa dovrà raggiungere la neutralità climatica.